Di Giacomo (PD): “Voterò la sfiducia a Crocetta”. Farà lo stesso Articolo 4?

CRESCE L’ATTESA PER LA SEDUTA DI DOMANI QUANDO IN AULA ARRIVERA’ LA MOZIONE CONTRO IL GOVERNATORE. OCCHI PUNTATI SUL PD E SUL MOVIMENTO DI LINO LEANZA

Il neonato Crocetta ter non sembra riportare la calma nel mare magnum della politica siciliana. Le scelte del Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, lasciano sul campo morti e feriti (qui i nomi della nuova squadra di Governo).  A partire da Articolo 4, il Movimento di Lino Leanza, che pure potendo contare su 11 parlamentari,  ne esce del tutto ridimensionato (aveva  chiesto due assessorati, ne avrà solo uno, a differenza dell’Udc che ne conferma due).  Non a caso, i deputati di questo gruppo, hanno parlato di una vera e propria catastrofe.

Malumori che si potrebbero manifestare domani all’Ars, quando sarà messa al voto la mozione di sfiducia contro il Presidente della Regione presentata da centrodestra e M5S. Sulla carta, la mozione, finora, può contare su 40 voti. Ne servono 46 per approvarla. E, anche se i vertici di Articolo 4, dicono che non ci sarà il loro voto, non è detto ce gli 11 parlamentari la pensino allo stesso modo.

E anche nel PD, nonostante l’ala cuperliana sia riuscita a mettere il cappello su quattro assessorati, non mancano le dichiarazioni di guerra.  Il Presidente della Commissione Sanità dell’Ars, Pippo di Giacomo, infatti,  e potrebbe non essere il solo, annuncia il suo voto favorevole alla mozione:

“Sono fiducioso che questa nuova compagine di governo sappia finalmente dare segnali seri alla difficile situazione della Sicilia – dice Digiacomo – Particolarmente soddisfatto per la riconferma di Lucia Borsellino che ha lavorato bene e controcorrente”.

E poi il colpo di fioretto:

“Per quanto mi concerne, il livello cialtronesco degli attacchi di Crocetta nei confronti del sottoscritto, reo d’avere intrapreso, come presidente della commissione sanita’, una battaglia di trasparenza contro una gara multimilionaria che non mi convince e di avere cercato di fare chiarezza sulla torbida vicenda dei direttori generali di Catania, m’impediscono di votare contro la mozione di sfiducia di domani”.

“D’altronde, – chiosa Di Giacomo- avevo invitato il presidente a presentare pubblicamente le proprie scuse e a fermare quella gara da 126 milioni di euro. Non ha fatto ne’ l’una ne’ l’altra cosa. Ora tragga le conseguenze”.

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