L’incontro, promosso dal Dipartimento di Germanistica della Facoltà di Lingue e salutato dal Preside Nunzio Famoso come un’iniziativa di cui la facoltà si vanta, per l’alta qualità dei contenuti in essa espressi, ha attirato la presenza di numerosi giovani studenti di Lingua e Letteratura Tedesca e di docenti di Germanistica e Letterature Comparate.
La presentazione del libro è stata articolata in tre parti: un’introduzione alle tematiche affrontate all’interno del libro, tenuta dalla Prof.ssa Grazia Pulvirenti, docente di Lingua e Letteratura Tedesca nel nostro ateneo ed esperta di multimedialità tra letteratura, arte e musica; un lungo intervento tenuto dalla Prof.ssa Galvagno, docente di Letterature Comparate, chiamata a dare una lettura del libro del Prof. Cometa in chiave psicoanalitica ed, infine, il contributo del Prof. Cometa con alcune delucidazioni in merito a domande che le osservazioni delle colleghe avevano sollevato.
Il libro presenta un’analisi innovativa dell’opera dello scrittore tedesco E.T.A. Hoffmann, con particolare riferimento ad uno dei suoi scritti migliori, Gli elisir del diavolo. L’analisi del Prof. Cometa tende ad affiancare la critica letteraria tradizionale ad una lettura delle immagini di tipo pittorico presenti all’interno della narrazione. L’interessante ekphrasis o descrizione di quadri reali o immaginari all’interno del romanzo conduce all’analisi dei rapporti tra i personaggi e il loro mondo psicologico, una realtà in cui l’immagine descritta acquista una forza talmente grande da sprigionare erotismo e vita.
Complesso ed affascinante appare il rapporto d’attrazione fisica – venerazione che il protagonista del libro di Hoffmann instaura con l’immagine di Santa Rosalia, mettendo a fuoco i luoghi del fantastico con quelli del desiderio.
La grande novità del libro del Prof. Cometa sta proprio nell’essere riuscito a trovare una fonte storica che collega la Santa Rosalia del suo romanzo alla Santa palermitana che riuscì a proteggere la città dalla peste nel XVII secolo.
Il rapporto tra fede e fisicità sembra farsi inscindibile nell’immagine della Santa palermitana, nelle descrizioni di Hoffmann, così come nelle rappresentazioni artistiche che il pittore fiammingo Van Dick ne fece e che vengono riportate all’interno del libro come testimonianza di un modo di fare arte che concentra nella figura tutti i desideri di chi la osserva o la riproduce.
Le immagini sono meccanismi del desiderio, delle macchine desideranti come le definisce la Prof.ssa Pulvirenti, piene di una vita così spumeggiante da non poter forse essere compresa da chi, come noi, vive nell’era della svalutazione dell’immagine.
L’incontro si è tramutato, dunque, non solo in dibattito artistico – letterario per esperti di Letteratura Tedesca del periodo romantico, ma nell’occasione per discutere di argomenti di grande attualità, come il problema del valore dell’immagine nella società contemporanea.
L’immagine ha perso la sua forza descrittiva in una era in cui ha invaso ogni spazio possibile, o sta invece cercando nuovi modi d’espressione, rivisitando il modo di comunicare tra esseri viventi?
A domande così complesse non si poteva certo rispondere in unico incontro. Esso è stato, tuttavia, sufficiente a render chiaro a tutti i presenti quanto sia importante trovare dei nuovi modi per fare critica letteraria, che tengano conto dell’ interdipendenza tra le varie forme di cultura, dalla musica allo spettacolo, dalla letteratura all’arte.
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