Il 2-2 maturato al Pasqualino di Carini nella quinta giornata del girone G del campionato Primavera 3 rispecchia l'andamento di un match combattuto e che si è sviluppato sul filo dell'equilibrio. Presenti sugli spalti il tecnico della prima squadra rosanero Filippi e la triade Mirri-Sagramola-Castagnini
Derby Primavera, pari e rimpianti per il Palermo Il Catania va sotto di due gol ma poi rimonta
Il Palermo va in vantaggio ma poi subisce la rimonta del Catania e non riesce a conquistare l’intera posta in palio. Una specie di replay del match di serie C disputato al Barbera lo scorso 9 novembre è andato in onda al Pasqualino di Carini in occasione del derby Primavera valido per la quinta giornata del girone G del campionato di categoria (Primavera 3). Un replay, tuttavia, non integrale perché a differenza dell’1-1 maturato poco più di quattro mesi fa nella sfida tra le prime squadre, in questa circostanza i rosanero hanno subìto il ritorno degli etnei dopo essere andati avanti di due reti. E’ un 2-2 che lascia l’amaro in bocca alla formazione regina del settore giovanile del club di viale del Fante intenzionata, dopo uno score di 10 punti nelle prime quattro partite con tre vittorie ed un pari, a dare in vetta alla classifica ulteriore slancio al proprio percorso.
E invece, sotto lo sguardo del tecnico della prima squadra Filippi e dello stato maggiore della società composto dal presidente Mirri, l’ad Sagramola e il ds Castagnini, i padroni di casa si sono dovuti accontentare di un pareggio, frutto di una gara che si è sviluppata sul filo dell’equilibrio e molto combattuta. Del resto, che il derby fosse sentito anche a livello giovanile lo dimostra, al di là delle parole pronunciate alla vigilia dal tecnico rosanero Capodicasa al sito ufficiale («E’ un derby che sarà vissuto con grande enfasi anche perché nel settore giovanile i giocatori sono i primi tifosi delle loro squadre») e dello striscione 11 Ultras in campo…Maciniamoli! esposto sulla recinzione interna dell’impianto di Carini, la grinta e l’animus pugnandi che in ogni duello e praticamente in tutti i contrasti hanno mostrato entrambe le squadre. A sbloccare il risultato è stato al 35’ del primo tempo l’attaccante rosanero Murania lesto, su un assist di Barcellona, a sfruttare una sbavatura difensiva di Caracò e battere il portiere con un piatto destro. Al 4’ del secondo tempo, frazione di gioco disputata senza soluzione di continuità sotto una fitta pioggia, il raddoppio del Palermo siglato dal centrocampista Touré con una splendida parabola da fuori area che indovina, dopo avere toccato la traversa, il sette della porta difesa da Vadalà.
Il match sembrava incanalato sui binari rosanero e invece i ragazzi guidati dall’ex difensore rossoazzurro Marchese, bravi a non disunirsi, hanno avuto la capacità di dare alla sfida un indirizzo diverso da quello che i padroni di casa (in campo con un 4-2-3-1 senza il capitano Florio rimasto in panchina a causa di un infortunio ad un piede rimediato la settimana scorsa nel finale della gara vinta sul campo della Virtus Francavilla) avevano, di fatto, già tracciato tra la parte finale del primo tempo e il primo segmento della ripresa. Al 12’ gli ospiti accorciano le distanze con un tap-in di Caracò in seguito ad una svirgolata di Murania (che nel primo tempo, circa dieci minuti prima del gol del momentaneo 1-0, aveva colpito la traversa con un colpo di testa su un cross di Di Pisa) sugli sviluppi di un corner e al 20’ ristabiliscono la parità con un calcio di rigore procurato ingenuamente dal neo-entrato Corona (figlio dell’ex attaccante del Catania, Giorgio) e trasformato da Russo. E gli etnei, rimasti in dieci nel finale per l’espulsione di Le Mura per somma di ammonizioni, hanno avuto anche un paio di occasioni per impreziosire ulteriormente la loro rimonta con il terzo gol, prima con un mancato intervento di Lo Duca a tu per tu con il portiere Matranga su una punizione ‘tagliata’ e poi con Russo che, su un cross dall’out destro di Mignemi, in scivolata non trova per un soffio l’impatto con il pallone.