Demolita stazione simbolo di Nuovo cinema paradiso Il rammarico del piccolo Totò: «Bisognava salvarla»

È scolpita nella memoria di tutti e appartiene ormai, a buon diritto, alla storia del cinema la scena dell’addio girata nella stazione di Lascari, con il piccolo Totò – il protagonista, alter ego di Giuseppe Tornatore – che lascia il proprio paese inseguendo il sogno di diventare un regista affermato. Il film Nuovo cinema Paradiso, oltre ventisette anni fa valse al cineasta bagherese il Grand Prix Festival della Giuria e il Premio Oscar come Miglior Film Straniero. Era il 1989 e, nessuno avrebbe mai immaginato che la fermata di Giancaldo, dove la scena è stata realmente girata, nel frattempo, sarebbe entrata nell’immaginario collettivo conquistando di diritto un posto accanto ad altre indimenticabili. Peccato che quel luogo oggi non esista più, spazzato via per far posto al progresso. 

Attivata nel 1887 assieme all’apertura della tratta Palermo – Messina da Fiumetorto a Cefalù, il 20 aprile scorso è stato prima abbattuto lo scalo merci, per essere poi dismessa il 18 dicembre – nel frattempo è stata inaugurata la nuova stazione di Lascari – e, nella notte tra il 21 e il 22 febbraio è stata definitivamente demolita per fare spazio al nuovo doppio binario. Nelle scorse settimane (Rete ferroviaria italiana) ha proseguito gli interventi realizzando 6 chilometri di nuova linea ferrata, mentre a Campofelice sono stati completati i lavori per l’attivazione del terzo binario, il rinnovo della stazione, la sistemazione degli spazi esterni e la realizzazione di un’area destinata a parcheggio pubblico.

Proprio a Lascari, infine, è stata realizzata la prima fase della nuova fermata, con entrata lato mare da via Piane Nuove, che prevede accesso a rampe e scale coperti da una moderna pensilina di prossima installazione, dopo la dismissione della vecchia fermata. Le nuove infrastrutture sono attrezzate con i più recenti sistemi tecnologici per la gestione e il controllo della circolazione dei treni e per le informazioni alla clientela per un investimento di circa 40 milioni di euro. 

Il futuro, come sempre, non si può ostacolare anche se, in questo caso, qualcosa per preservare un pezzo del cinema italiano e mondiale forse poteva essere tentato. «Sicuramente c’è rammarico per la demolizione – ha commentato il primo cittadino di Lascari Giuseppe Abbate -. Purtroppo amministro la città dal 2010 e la decisione di questo evento risale al 2003, con l’approvazione in conferenza dei servizi dove si è dato parere favorevole». Il sindaco ammette di non aver potuto far nulla sottolineando, comunque, di non sentirsi responsabile dell’accaduto. 

Ma per il piccolo Totò Cascio, oggi quarantenne, allora il protagonista del film nei panni un ragazzino di dieci anni, figlio di un disperso in Russia e fanatico frequentatore del cinema, è tanta l’amarezza: «Io non ho girato lì – racconta a MeridioNews ricordando ancora la bellissima scena dell’addio, quando Alfredo incoraggia Totò mentre sta partendo per seguire il suo sogno, diventare un grande regista -. Mi hanno chiesto nei giorni scorsi di fare un appello, ma bisognava pensarci prima. È un discorso politico e di istituzioni. Un peccato – conclude – perché poteva essere da catalizzatore per i turisti».

Mario Catalano

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