Salvo sorprese dell’ultima ora, il Crocetta ter, sarebbe pronto a muovere i primi passi. Il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, secondo indiscrezioni, ha assegnato le deleghe dando così forma alla terza ‘arraffazonata’ Giunta di questi due anni.
Come già si sapeva, resta al suo posto l’assessore alla Sanità, Lucia Borsellino. Resta pure alle Attività produttive, salvo colpi di scena dell’ultimo istante, Linda Vancheri, sponsorizzata da Confindustria Sicilia, che di mollare la presa proprio non ne vuol sapere. Prima con Marco Venturi, ora con la pupilla di Antonello Montante – leader di quegli industriali siciliani che dell’antimafia hanno fatto una professione- l’assessorato alle Attività produttive resta cosa loro.
Nessuna sorpresa pure per l’assessorato all’Economia. Come sappiamo, la poltrona è stata assegnata al toscano Alessandro Baccei, scelto dalla segreteria nazionale del Pd, attraverso il quale Roma commissaria, in maniera non ufficiale, la Regione siciliana.
Alla Formazione, al centro di mille polemiche, va l’ex assessore Mariella Lo Bello, rientrata nell’esecutivo in quota Megafono.
L’assessorato al Lavoro va al giuslavorista in quota Pd Bruno Caruso. Alle Infrastrutture, al posto di Nico Torrisi, il suo capo della segreteria tecnica, Giovanni Pizzo, espressione dell’Udc.
All’ Energia, e questa è una sorpresa, va l’assessore Vania Contrafatto, in quota Renzi, magistrato che lascia la Procura di Palermo per entrare in Giunta e che si occuperà anche di Acqua e Rifiuti. Una sorpresa perché Crocetta sembrava determinato a non cedere questa casella.
Mentre Cleo Li Calzi, esperta di fondi strutturali, va a riempire la casella del Turismo, lasciato dalla Michela Stancheris.
Il docente Antonio Purpura, in quota Pd, andrà ai beni culturali. Maurizio Croce, geologo vicino al Pdr di Cardinale, andrà al Territorio e Ambiente. Marcella Castronovo, quota Udc, andrà alla funzione pubblica, mentre l’avvocato penalista Nino Caleca all’Agricoltura.
Le deleghe non sono ancora ufficiali. La certezza si avrà solo domani.
Resta da capire come Crocetta abbia superato l’ostacolo del decreto 39 sull’inconferibilità degli incarichi, alla luce del quale, le deleghe alla Lobello e alla Li Calzi, sembrerebbero ‘n pochino’ illegittime, come vi abbiamo raccontato qua.
Di certo non sarebbe la prima volta che in Sicilia questo decreto diventa carta straccia.
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