La giunta regionale blocca la circolare che pochi giorni illustrava come, nei Comuni commissariati per la mancata approvazione dei documenti finanziari, ci fosse il rischio di mandare a casa anche primi cittadini e assessori. Novità che è subito stata stoppata «perché potrebbe essere utilizzata per creare instabilità politica»
Decadenza dei sindaci, governo fa marcia indietro Senza bilancio decadono solo i consigli comunali
Il governo regionale fa marcia indietro sulla decadenza dei sindaci in caso di mancata approvazione dei bilanci comunali. Lo ha annunciato oggi il governatore Rosario Crocetta, sottolineando che non si può attribuire al primo cittadino che ha proposto e approvato il bilancio in giunta, la responsabilità della mancata approvazione da parte del consiglio comunale. Il governo è convinto «che questa situazione potrebbe essere utilizzata al fine di creare instabilità politica, utilizzando lo strumento finanziario come mozione di sfiducia, che prevede una diversa e più qualificata maggioranza».
Attorno ai commissariamenti di centinaia di Comuni siciliani che non hanno rispettato le scadenze per l’approvazione del consuntivo del 2015 e del preventivo del 2016, regna il caos. Facciamo un passo indietro: il 16 settembre l’assessora agli Enti locali Luisa Lantieri ha diramato una circolare che dà un’interpretazione netta in materia di cessazione degli organi comunali nel caso di mancata approvazione del documento finanziario, estendendo la decadenza del consiglio alla giunta. «La Regione, con l’approvazione della legge elettorale regionale, non ha fatto altro che recepire una normativa nazionale – ha spiegato l’assessora a MeridioNews -. In linea teorica i Comuni avrebbero dovuto approvare i bilanci già ad aprile e invece siamo a metà settembre. Al contempo abbiamo invitato i commissari a insediarsi soltanto dopo il cosiddetto riparto dei fondi spettanti agli enti locali, perché non avrebbe avuto senso attivare gli iter commissariali senza dare ai Comuni la possibilità di conoscere le somme da inserire nei bilanci alle voci trasferimenti».
Sei giorni dopo tutto viene nuovamente cambiato, anche per timore dei ricorsi che sarebbero potuti arrivare dai sindaci destituiti. La giunta regionale ha sospeso – nelle more di acquisire il parere da parte del Consiglio di giustizia amministrativa – la circolare interpretativa dell’assessorato Enti Locali sulla decadenza dei sindaci, in caso di mancata approvazione dei bilanci da parte del consiglio comunale.