La fermata dell'autobus in via Autonomia Siciliana è stata inaugurata appena due giorni fa come progetto di rigenerazione urbana e punto informativo dei centri anti-violenza. «Escludiamo sia una ritorsione mafiosa», dice a MeridioNews Davide Minio
Danneggiata una pensilina in memoria di Emanuela Loi «Distrutti pannelli simbolici della storia di via D’Amelio»
Dopo appena due giorni dall’inaugurazione della fermata dell’autobus in via Autonomia Siciliana, dedicata al valore delle donne contro ogni violenza, il progetto di rigenerazione urbana firmato #DonneRigenerAttive, questa mattina sono stati distrutti i pannelli laterali della pensilina. In particolare uno dei pannelli della fermata intitolata a Emanuela Loi, Rita Atria, Rita Borsellino, Maria Pia Lepanto, Agnese Piraino Leto, è stato danneggiato e l’altro completamente divelto. Le loro foto erano impresse negli stessi pannelli applicati a una vecchia pensilina rossa, trasformata in un punto informativo dei centri anti-violenza. Proprio a pochi metri dall’ingresso in via D’Amelio, dove il 19 luglio del 1992 sono stati uccisi, per mano di Cosa nostra, il giudice Paolo Borsellino e i cinque agenti della scorta Agostino Catalano, Claudio Traina, Emanuela Loi, Walter Cosina e Vincenzo Li Muli.
Luogo e data non casuali, dunque, quelli dell’inaugurazione avvenuta il 9 ottobre, giorno in cui è nata Emanuela Loi e a cui hanno preso parte anche la sorella Claudia e la nipote che si chiama Emanuela. «Era una pensilina dell’autobus ormai in disuso – spiega il coordinatore dell’associazione City Angels Davide Minio a MeridioNews – prima ci dormiva un senzatetto». Al centro della pensilina è raffigurata Emanuela Loi, immagine ancora intatta, mentre «i pannelli laterali – prosegue Minio – raccontavano la storia di via D’Amelio e delle cinque donne a cui è dedicata la fermata». Il danneggiamento dei pannelli simbolici che, stando alla ricostruzione di chi come Minio conosce il territorio e coordina un’associazione di volontariato «non sarebbe riconducibile a una ritorsione». Il progetto, ideato e curato da Emilio Corrao, genero di Rita Borsellino, dall’Agesci, da Piera Fallucca, Milena Gentile, Adriana Palmeri è stato promosso dal centro studi Borsellino e dalle associazioni Libera, Emily, Agesci, Conca D’oro, Mezzocielo e Democratica.