I soldi serviranno per progetti riguardanti anche la didattica, la ristorazione, la realizzazione di punti vendita e la trasformazione dei prodotti, ma anche la promozione di attività ricreative, sportive e culturali
Dall’Ue in arrivo 45 milioni per gli agriturismi siciliani Duecento le strutture turistiche che saranno finanziate
In arrivo 45 milioni per circa duecento agriturismi in Sicilia. La notizia arriva dall’assessorato regionale all’Agricoltura dove è stata definita la graduatoria per la misura 6.4 del Psr 2014-2020, il programma di sviluppo rurale.
I soldi, provenienti dall’Unione europea, serviranno a finanziare progetti riguardanti anche la didattica, la ristorazione legata all’ospitalità, la realizzazione di punti vendita e la trasformazione dei prodotti aziendali e artigianali, ma anche la promozione di attività ludiche, ricreative, sportive e culturali. A beneficiare delle risorse sono 23 strutture in province di Agrigento, 15 a Caltanissetta, 26 a Catania, 24 a Enna, 51 a Messina, 14 a Palermo, 13 a Ragusa, 31 a Siracusa e 7 a Trapani.
«Le risorse – dichiara il presidente della Regione Nello Musumeci – serviranno a dare una boccata d’ossigeno al comparto turistico dell’agricoltura nell’Isola, che negli ultimi anni è in costante crescita, coinvolgendo e incoraggiando, sempre di più, i nostri giovani a tornare a lavorare in campagna. Proprio per la molteplicità degli interventi consentiti, si tratta di una delle misure più attese del Programma di sviluppo rurale, anche perché consente, da un lato, di accrescere la redditività dell’azienda e, dall’altro, di preservare e promuovere il patrimonio edile rurale».
«Oggi diamo alle nostre imprese – sottolinea l’assessore per l’Agricoltura Edy Bandiera – l’opportunità di crescere, modernizzarsi, diversificare la propria attività e di conseguenza essere sempre più competitive su un mercato che richiede standard elevati in termini di offerta dei servizi, qualità dei prodotti, fruibilità e accessibilità delle strutture. Al contempo agiamo anche sul territorio con una ricaduta certamente positiva in termini di conservazione del patrimonio edile rurale e valorizzazione delle aree interne».