Dalla Valle dei Templi un appello alla Sgarlata. Che forse non sa di essere un assessore regionale…

Dal Comitato ‘Salviamo la Valle dei Templi’ riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta rivolta all’assessore regionale ai Beni Culturali, Mariarita Sgarlata. Il tema è quello del progetto di costruire un rigassificatore con enormi contenitori di gas alle spalle del parco archeologico di Agrigento, Patrimonio dell’Unesco.  Un progetto contro cui, a livello istituzionale, ha avuto il coraggio di schierarsi contro solo Franco Battiato, nella sua breve esperienza di assessore nella Giunta Crocetta, che lo aveva definito  un’offesa al patrimonio culturale siciliano. Gli altri, zitti e mosca. Alla faccia dell’Unesco e della Direttiva di Seveso che include l’impianto tra quelli ad alto rischio incidente.

Zitta, finora, anche l’assessore Sgarlata che pure, all’indomani del suo insediamento aveva annunciato maggiore protezione per i siti archeologici siciliani. Si riferiva solo a quelli di Siracusa, sua città? Lo sa che è assessore regionale, non comunale? Qualcuno vuole informarla? E ricordarle anche che il silenzio è, molto spesso, complicità, se non connivenza?

C’è da dire che il progetto ormai vacilla. Ma certo non grazie alle istituzioni siciliane che vogliono proteggere i loro tesori. La Procura di Agrigento sta indagando su alcune ditte coinvolte nell’appalto che puzzano assai. E ha sequestrato il cantiere. Mentre, l’Enel, intestataria del rigassificatore, tra crisi di liquidità e revisioni di strategie di investimento, sta tentennando. Se ne saprà di più, con ogni probabilità, nei primi mesi dell’anno prossimo, quando dovrebbe essere nominato il successore dell’attuale numero uno, Fulvio Conti. In ogni caso, le vicende relative alle inchieste e alle strategie Enel, non esime le Istituzione siciliane dalle loro responsabilità, passate, presenti e future.

Ma leggiamo la lettera del Comitato:

Gentile Dr.ssa Sgarlata, il quotidiano on line “LinkSicilia.it” salutò la sua nomina ad assessore regionale ai bb.cc. con parole di apprezzamento e di speranza per l’effettivo cambiamento nella politica di tutela del nostro patrimonio culturale che, dopo Fabio Granata, in Sicilia ha visto il vuoto. Ritenne anche che lei, da illustre archeologa, avrebbe attenzionato la vicenda dell’ignobile progetto del rigassificatore da 8 miliardi di mc. al confine del parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento, patrimonio Unesco.

Lei, all’atto della sua nomina, ebbe a dichiarare: “Serve più tutela per i siti archeologici siciliani che sono tra i più belli al mondo. Parto dall’esperienza di una mobilitazione che mi ha vista in prima linea nella difesa del paesaggio, dei nostri beni archeologici e paesaggistici, nostra delizia e nostra condanna, dato che non sappiamo fargli girare intorno l’economia, come meriterebbero”. Gentile assessore Sgarlata, le sue parole mi incoraggiano a rivolgerle questo appello attraverso la lettera aperta che le invio. Lei sa che una grave minaccia incombe sul parco archeologico della Valle dei Templi di Agrigento: la costruzione, appunto, al suo confine sud-occidentale di un rigassificatore da 8 miliardi di metri cubi.

Sicuramente il più grave pericolo all’integrità della Valle e del suo paesaggio nei suoi 2500 anni di storia. La Valle si può ancora salvare e le spiego come: intervenendo in autotutela sull’assurdo e contraddittorio parere favorevole espresso dall’allora sovrintendente di Agrigento sull’ignobile progetto. Riporto la parte più incredibile e assurda del parere espresso con nota del 2.2.2006 n.65 di prot.: “i vincoli incombenti nei territori interessati dagli interventi, discendono da norme di legge (D.lgs. n. 42/2004) e da provvedimenti legislativi e amministrativi regionali (vincolo paesaggistico della zona Caos imposto con decreto dell’Assessorato Regionale ai BB.CC. del 29 luglio 1993, legge regionale 20/2000 di creazione del parco archeologico di Agrigento)”, ma, sorprendentemente, invece di cassare il progetto, il soprintendente espresse parere favorevole con delle risibili prescrizioni come quella di trattare cromaticamente i cisternoni da 160 mila mc., usare schermature o coperture con piante, e altre prescrizioni che diventano patetiche quando dispongono che “dovrà essere vietato l’impiego di infissi di alluminio anodizzato” come se un rigassificatore fosse una normale palazzina di civile abitazione;

la gravità di questa autorizzazione sta nel fatto che essa costituisce la madre di tutte le autorizzazioni, a partire da quella del Ministero dei bb.cc. che ad essa ha rinviato acriticamente, da quella del Ministero dell”Ambiente, la cosiddetta Via (valutazione di impatto ambientale), per arrivare all’autorizzazione finale dell’assessorato regionale all’Industria rilasciata con decreto n. 122/gab del 22.10.2009. Se non ci fosse stato il parere favorevole del sovrintendente di Agrigento, non sarebbero stati possibili tutti i successivi provvedimenti amministrativi adottati sul rigassificatore. Pertanto, alla luce di quanto da noi esposto, la S.S. può, se lo ritiene opportuno, disporre un’indagine interna per accertare l’assurdo comportamento di quel sovrintendente e provvedere conseguentemente alla revoca di quell’incomprensibile parere, (attivando il potere sostitutivo che la legge le attribuisce). La revoca dovrà essere motivata dall’interesse pubblico per evitare azioni risarcitorie da parte dell’ente concessionario dell’opera di realizzazione del rigassificatore. Il mondo della Cultura gliene sarà infinitamente grato, essendo, come lei sa, la Valle dei Templi patrimonio culturale universale. Con i migliori saluti, Gaetano Gaziano, presidente associazione “Salviamo la Valle dei Templi di Agrigento”

Di seguito il link per leggere l’articolo di “LinkSicilia.it” http://www.linksicilia.it/2013/04/assessore-sgarlata-liberera-la-valle-dei-templi-dal-rigassificatore/.


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Dal comitato 'salviamo la valle dei templi' riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta rivolta all'assessore regionale ai beni culturali, mariarita sgarlata. Il tema è quello del progetto di costruire un rigassificatore con enormi contenitori di gas alle spalle del parco archeologico di agrigento, patrimonio dell'unesco. Un progetto contro cui, a livello istituzionale, ha avuto il coraggio di schierarsi contro solo franco battiato, nella sua breve esperienza di assessore nella giunta crocetta, che lo aveva definito  un'offesa al patrimonio culturale siciliano. Gli altri, zitti e mosca. Alla faccia dell'unesco e della direttiva di seveso che include l'impianto tra quelli ad alto rischio incidente.

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