Trentacinque anni fa l'eccidio in cui fu assassinato il generale dei carabinieri che aveva sconfitto il terrorismo politico e che era stato inviato in Sicilia per combattere la mafia. Nell'agguato in via Isidoro Carini, insieme a lui, persero la vita la moglie Emanuela Setti Carraro e l'agente Domenico Russo. Polemiche su misure di sicurezza
Dalla Chiesa, l’anniversario dell’eccidio di via Carini A Palermo il Presidente della Repubblica Mattarella
Palermo ricorda il sacrificio del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, della moglie Emanuela Setti Carraro e dell’agente di polizia Domenico Russo a 35 anni dall’attentato in cui persero la vita. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è giunto in via Isidoro Carini per la commemorazione del triplice assassinio perpetrato dalla mafia.
Il capo dello Stato ha deposto una corona di alloro sotto la lapide che ricorda l’eccidio. In via Isidoro Carini ci sono anche i figli del prefetto, Nando, Rita e Simona Dalla Chiesa, il ministro dell’interno Marco Minniti, il presidente del Senato Piero Grasso, il comandante generale dell’ Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, il questore Renato Cortese, il sindaco Leoluca Orlando e il presidente della regione Sicilia Rosario Crocetta, il presidente dell’assemblea regionale siciliana Rosario Ardizzone.
C’è stato spazio anche per qualche polemica durante la cerimonia di commemorazione: «Palermo è cambiata solo in parte. Noi abbiamo sostenuto Carlo Alberto Dalla Chiesa quando era isolato da tutti. Oggi è stato impedito alla cittadinanza di partecipare alla cerimonia con il Capo dello Stato». Queste le parole di Umberto Santino, presidente dello storico Centro Impastato, al termine della cerimonia in ricordo del prefetto dei cento giorni a Palermo. Polemiche determinate dalle ingenti misure di sicurezza con il piazzamento di transenne e blocchi. Alcuni residenti sono stati invitati a non affacciarsi ai balconi che danno sulla strada in cui avvenne l’omicidio, sempre per motivi di sicurezza. «Non fare entrare i palermitani onesti è stata una cosa squallida – dice un altro cittadino – sono venuti a fare la solita passerella e via». Alcuni studenti provenienti da Milano hanno potuto esporre uno striscione solo dopo che tutte le autorita’ hanno lasciato via Dalla Chiesa.