Lega ambiente, ugl agricoli, forestali e pesca, sifus criticano le scelte del governo regionale e annunciano azioni legali a difesa dellambiente e dei lavoratori. Il fallimento dellarticolo 12 della legge regionale approvata all'ars alla fine del gennaio scorso. Le visite mediche al rallentatore. La mancanza di dispositivi individuali e di gasolio. Ma il governo nazionale e il governo regionale non si vergognano?
Dal 3 giugno al 23 luglio gli incendi nei boschi siciliani aumentati del 400%
LEGA AMBIENTE, UGL AGRICOLI, FORESTALI E PESCA, SIFUS CRITICANO LE SCELTE DEL GOVERNO REGIONALE E ANNUNCIANO AZIONI LEGALI A DIFESA DELLAMBIENTE E DEI LAVORATORI. IL FALLIMENTO DELLARTICOLO 12 DELLA LEGGE REGIONALE APPROVATA ALL’ARS ALLA FINE DEL GENNAIO SCORSO. LE VISITE MEDICHE AL RALLENTATORE. LA MANCANZA DI DISPOSITIVI INDIVIDUALI E DI GASOLIO. MA IL GOVERNO NAZIONALE E IL GOVERNO REGIONALE NON SI VERGOGNANO?
Lo sfascio del settore forestale causato dalle decisioni scellerate del Governo regionale del presidente, Rosario Crocetta, alimenta polemiche e scontri non solo nel mondo politico, ma anche tra i lavoratori e le organizzazioni sindacali ed ambientaliste.
Ripercorriamo le criticità attraverso le parole del responsabile di Lega Ambiente Sicilia, Angelo Di Marca, del segretario regionale di Ugl Agricoli, Forestali e Pesca, Franco Arena e del leader del sindacato autonomo Sifus, Maurizio Grosso.
Nessuno oggi governa più il settore forestale. A dichiararlo è Angelo Di Marca, di Lega Ambiente Sicilia, intervenendo allaudizione in commissione Territorio ed Ambiente allArs. Cancellazione della norma mostro, concorso per disastro colposo nel caso dellincendio di Villagrazia a Palermo, mancanza dei viali parafuoco, gestione di 400 milioni di euro di lavori in affidamento diretto, che violano le norme del Codice degli Appalti: sono queste alcune delle criticità sottolineate dal responsabile dellassociazione ambientalista. Un settore dove prevalgono logiche burocratiche – afferma Di Marca – e dove le leggi sono state cambiate di volta in volta per mantenere la confusione nella gestione del settore e dove il danno erariale rischia di diventare una constante.
Larticolo 12 della legge regionale n.5/2014 rappresenta una pagina buia nelle dinamiche sindacali ed alimenta il contenzioso sociale tra i lavoratori – spiega lesponente ambientalista – ed il fatto che nessuno rivendichi la paternità della norma è pura follia.
Soltanto meccanismi solidali tra i lavoratori – conclude Di Marca – possono concorrere a restituire legalità e serenità al settore.
E impensabile sospendere il servizio antincendio considerato lalto rischio incendi in Sicilia nel mese di luglio.
Aggiunge il segretario regionale di Ugl Agricoli, Forestali e Pesca, Franco Arena, a margine dellaudizione di ieri in Commissione Territorio e Ambiente dell’Ars in merito alla riorganizzazione delle risorse umane nel settore forestale, con particolare riguardo alla prevenzione degli incendi.
Se consideriamo che nelle province di Trapani e Enna i lavoratori forestali sono stati avviati nellarco di una giornata ed hanno garantito un servizio nellarco delle ventiquattro ore, la loro sospensione significherebbe il totale abbandono boschi, in un territorio dove non sono stati ultimati i lavori di viali parafuoco.
Anche in altre province le criticità restano, anche se i lavoratori sono stati avviati gradualmente man mano che si effettuavano le visite mediche. Se nel resto della Sicilia la sospensione potrà garantire, seppur con carenze gravi, il servizio minimo, nelle province di Trapani ed Enna ciò non potrà avvenire, lasciando in balia del fuoco il territorio”.
Dal 23 giugno al 3 luglio in Sicilia gli incendi boschivi sono aumentati del 400 per cento, secondo i dati diramati dal ministero degli Interni, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno – riferisce Arena -. Oggi ci ritroviamo con un Governo regionale che non riesce ad adottare neanche provvedimenti urgenti per contrastare incendi e roghi – aggiunge – in questo clima surreale come si può pensare di programmare per tempo le attività nel settore forestale? Noi a questo sconquasso non ci stiamo.
Le responsabilità dellesecutivo e dei sindacati che hanno condiviso larticolo 12 della legge regionale n.5/2014 sono visibili e tangibili – tuona Arena – si va dai ritardi nella prevenzione alla carenza dei viali parafuoco, in ridottissima parte già fatti. A questi vanno aggiunti i ritardi nellinizio campagna antincendio dovuti anche alle visite mediche al rallentatore, alla mancanza dei dispositivi di dotazione individuale, oltre che al gasolio per i mezzi.
Ugl chiede per lennesima volta allesecutivo regionale – sottolinea Arena – garanzie certe per completare le giornate di lavoro previste dalla legge regionale n.16/96, di rispettare il protocollo dintesa del 14 maggio 2009 e provvedere al pagamento degli arretrati contrattuali relativi al periodo 2006-2008. Oggi ci ritroviamo con i lavoratori che tra qualche giorno saranno sospesi perché sono stati avviati inizialmente per 20 giorni e successivamente sono state assegnate le somme solo per 15 giorni”.
Nonostante quanto è già accaduto e che dovrebbe fare riflettere e rivalutare il servizio antincendio boschivo – sostiene il dirigente sindacale di Ugl – il Governo regionale sta provando a smantellare il settore antincendio per affidare tutto ai Vigili del fuoco e alla Protezione civile. Lasciando fuori il personale altamente specializzato con esperienza e formato. Tutto questo solo per creare nuovo precariato.
Abbiamo chiesto allassessore alle Risorse agricole, Paolo Ezechia Reale, lapplicazione dellaccordo Colletti del 22 maggio 2002 per il rimborso dellindennità chilometrica – racconta Arena – alla cui riformulazione lAmministrazione regionale dovrebbe instaurare un tavolo tecnico ad hoc con tutti i sindacati per procedere alla successiva attuazione dopo il visto della Corte dei Conti. La mancata applicazione di tale accordo creerebbe enormi disagi e perdite economiche,risparmiando sulla pelle dei lavoratori.
Esuperfluo sottolineare che tutto questo disastro e dovuto alla unificazione dei due enti allarticolo 12 della legge n.5/2014 che a creato molta confusione amministrativa e disastri ambientali irreparabili – ci dice Arena – su questo abbiamo chiesto al Governo ed allAmministrazione regionale di rivedere limpianto dellarticolo 12 della suddetta legge e di convocare un tavolo tecnico per mettere mano realmente alla riforma forestale.
Abbiamo ricevuto assicurazioni dal Governo regionale che entro il 15 di luglio saranno pagate le retribuzioni del mese di giugno per coloro che hanno svolto il servizio fra i forestali dellantincendio boschivo”, puntualizza il segretario dei forestali di Ugl. Sarà così?.
Sugli arretrati contrattuali del periodo 2006/2008 nessuna risposta ci è stata fornita dal Governo – aggiunge Arena – per cui esprimiamo un giudizio negativo nel complesso sulloperato. Restiamo convinti che lapertura di un tavolo di crisi alla presenza di tutti i sindacati debba essere non più rinviabile per scrivere la nuova riforma del comparto forestale e tentare di uscire da questa pericolosa emergenza.
Ugl non ha contribuito alla vergogna dellaccordo del 24 settembre 2013 firmato dal Governo regionale con i sindacati confederali – sostiene il segretario regionale dei forestali di Ugl Sicilia – che ha portato alla stesura e poi allapprovazione dellarticolo 12 della legge n.5/2014 che danni a mai finire ha provocato questanno nel settore.
Siamo fortemente preoccupati per landazzo generale che è imbarazzante – conclude Arena – ed ha provocato incendi e danni in vaste aree della Sicilia. Ci riserviamo di attivare iniziative legali a difesa e tutela dellambiente e dei lavoratori.
Per il sindacato autonomo Sifus, è emergenza incendi in Sicilia, ma il Governo regione non se nè accorto ancora. La riprova è che governa come se fosse in fase ordinaria. Per il segretario generale del sindacato autonomo, Maurizio Grosso, lesecutivo Crocetta “dovrebbe recarsi da Matteo Renzi per chiedere il riconoscimento dello stato di calamità naturale in maniera da mandare, da subito, tutti i forestali nei boschi a ripulirli e difenderli dagli incendi”.
Invece il Governo regionale, per difendersi dalla pubblica gogna – sostiene Grosso – contesta i dati sugli incendi forniti dal ministero degli Interni che hanno superato il 400 per cento in più rispetto al 2013.
Il Sifus, si legge nella citata nota, contesta gli “avviamenti a spezzatino effettuati sia con riguardo agli addetti alla manutenzione che in riferimento ai forestali del servizio antincendio boschivo a causa della mancanza di risorse economiche adeguate”. Il sindacato chiede al Governo Crocetta ed al Parlamento siciliano di votare velocemente la finanziaria ter.