Da Sala d’Ercole un “no” alle parrocchie

Sarà l’aria che tira, saranno gli strali lanciati all’indirizzo della Chiesa che “non paga l’Ici” (tesi, peraltro smentita dalle alte autorità ecclesiastiche), fatto sta che, ieri, Sala d’Ercole, con 19 voti favorevoli e 40 contrari, ha ‘bocciato’ il disegno di legge sul ‘Riconoscimento e valorizzazione della funzione educativa e sociale svolta dalle parrocchie, dagli enti ecclesiastici della Chiesa cattolica, dagli enti delle altre confessioni religiose con le quali lo Stato ha stipulato una intesa ai sensi dell’articolo 8 della Costituzione e dalle comunità di recupero”. L’Aula ha rinviato in Commissione di merito, dopo un animato dibattito, il disegno di legge sulle “Disposizioni per promuovere il rispetto dell’identità di genere”.

Ieri, insomma, il parlamento siciliano ieri non era in vena di concessioni. Il ‘sì’ dell’Ars, all’unanimità, è arrivato invece per i disegni di legge sulla “Ricollocazione del personale dell’Ente autonomo Fiera del Mediterraneo” e sulle “Norme per il contrasto e la prevenzione della violenza di genere; approvato anche con 47 voti favorevoli, 9 contrari e 2 astenuti il disegno di legge sulle “Norme in materia di partecipazione al costo delle prestazioni sanitarie”. Quest’ultimo provvedimento suona un po’ come una beffa, se è vero – come è stato detto e non ancora smentito ufficialmente dal governo – che le strutture sanitarie private siciliane incasserebbero il ticket pagato dai cittadini senza poi riversarlo – come dovrebbero – alla Regione. Cosa, questa, che se vera – e purtroppo sembra avere tutti i crismi della veridicità –  avrebbe provocato alle ‘casse’ della Regione siciliana un ammanco di circa 120 milioni di euro all’anno (per non parlare dell’evasione fiscale messa in atto da chi avrebbe incamerato i soldi del ticket non riversandolo alla Regione).
E, di certo, a poco valore avranno i cinque ordini del giorno sul settore sanitario approvati ieri dall’Ars se non si farà chiarezza su questa incredibile storia dei ticket incamerati abusivamente dalle strutture sanitarie private.
Sala d’Ercole torna a riunirsi stamattina con all’ordine del giorno il disegno di legge sull’esercizio provvisorio per ‘appena’ due mesi: gennaio e febbraio: una novità…

 

Redazione

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