È iniziato con lo spaccio di pasta madre per la panificazione e con la degustazione di prodotti locali e biologici in piazza Verga l'evento organizzato da alcune associazioni cittadine che promuovono il cibo di qualità a chilometro zero. «Perché il cibo industriale che compriamo ci uccide lentamente e inesorabilmente, e invece, mangiare bene dovrebbe rappresentare il rimedio naturale per vivere sani e a lungo», spiegano gli organizzatori
Da piazza Verga parte il Pasta madre day «Il cibo industriale ci uccide lentamente»
Pasta madre, u crescenti, come si dice a Catania, ma anche il grano siculo Timulia Tamurria marmellate, pane e frutta biologici. Con lo spaccio e la degustazione gratuita di questi e altri prodotti in piazza Giovanni Verga sono partite oggi le iniziative previste per il Pasta madre day, l’evento organizzato dalle associazioni Forum Catanese Acqua Bene Comune, Rifiuti Zero Sicilia, Manitese Sicilia e A Fera Bio.
Una giornata allinsegna dei prodotti biologici nostrani, «perché il cibo industriale che compriamo ci uccide lentamente e inesorabilmente, e invece, mangiare bene dovrebbe rappresentare il rimedio naturale per vivere sani e a lungo», afferma Marcella La Placa, che insieme alla sua famiglia gestisce lagriturismo San Giovannello di Villarosa, in provincia di Enna, e che oggi ha fatto gustare alcuni dei suoi prodotti ai catanesi curiosi. «Abbiamo convertito lazienda al biologico negli anni ’90, perché – spiega – ci siamo resi conto che stava morendo tutto. Non cerano più rondini né farfalle sui nostri giardini e, dopo anni di fatica, vederle ritornare è una grandissima soddisfazione».
Tanti i curiosi e gli appassionati accorsi in piazza per loccasione. Molti ne hanno approfittato per prendere un po di lievito madre, altri per capire qualcosa di più di questo mondo che sta sempre più venendo alla ribalta. «Mi ha avvertito una mia amica e sono subito venuta», racconta Valentina. Insieme alle amiche Claudia e Lucia non sono nuove allacquisto di prodotti a chilometro zero e di qualità. «Acquistiamo nei Gas, e nei mercati bio», dicono e da adesso hanno deciso di sperimentarsi anche con il pane: «speriamo bene, ci hanno dato tutte le informazioni, adesso tocca a noi impastare», affermano.
E loccasione è stata colta anche da chi, per via delle allergie alimentari, ha dovuto cambiare modo di mangiare. Come Angela Leotta, che da qualche tempo si è convertita al pane di farina di Kamut. Questa mattina, però, gli esperti di grani locali lhanno messa in guardia. «Il kamut è una delle più grandi truffe della storia perché non è lo stesso grano degli egizi, come vorrebbero fare credere, ma mutato nei secoli. Decisamente meglio i grani siculi», dichiara Pietro La Placa.
In piazza Verga, questa mattina, cera anche Roberto Licalzi con gli agrumi e le banane dellOrto Migranti, che sorge sulla Costa Saracena, tra Catania e Siracusa. «È la soluzione allequazione tra terreni abbandonati, perché non redditizi nel mercato, braccia, cuori e teste disponibili e fame di ortaggi di buona qualità e a chilometro zero. Il tutto condito da una grande partecipazione per un’occupazione gioiosa. Insieme si possono smuovere anche le montagne», dice Licalzi.
Ma poiché la qualità della vita non dipende solo da quello che mangiamo, tra cibi cotti, farine e lieviti, c’è stato spazio anche per due raccolte firme: una a sostegno della lotta contro il Muos di Niscemi e laltra contro il centro commerciale che si vorrebbe costruire sul lungomare cittadino.
E le iniziative per il Pasta madre day non sono state solo mattutine. Alle 15 circa lappuntamento è stato spostato allorto sociale accanto al campo San Teodoro di Librino, in cui sono stati piantati i semi di alcuni dei grani antichi siciliani. E dopo aver zappato si potrà anche impastare. Alle 18, infatti, alla Cucina dei colori in via San Michele numero 9, si terrà un corso di panificazione con pasta madre.