Da Montecitorio a Letta alla Sicilia dove “si sono rubati tutto”: perché Franco Battiato aveva ragione a 360 gradi!

SI RIMANE INCREDIBILMENTE STUPITI RILEGGENDO OGGI UN’INTERVISTA CHE IL CANTAUTORE SICILIANO HA RILASCIATO AL FATTO QUOTIDIANO NEL GIUGNO DEL 2013. IL GRANDE ARTISTA GIA’ ALLORA AVEVA CAPITO TUTTO: DEL’ITALIA E DELLA NOSTRA DISASTRATA ISOLA

In questi giorni di magra – per l’Italia e, soprattutto, per la Sicilia – la memoria ritorna a un’intervista rilasciata da Franco Battiato al Fatto quotidiano. Era il 20 giugno del 2013. Le parola pronunciate dall’artista siciliano in quell’intervista – ma anche le parole pronunciate mesi prima di dimettersi da assessore regionale al Turismo – suonano come profetiche.

Un bel giorno, dopo aver visto cosa erano riusciti a fare i governanti siciliani con certe manifestazioni pagate dall’assessorato regionale al Turismo, Battiato disse: “Si sono rubati tutto”. Era, quella dell’artista, una constatazione dettata dall’anima più che dalla fredda lettura dei numeri.

Guardando quello che succede oggi nella politica siciliana, l’intuizione di Battiato è incredibilmente profetica. Il governatore dell’Isola che l’ha messo fuori dalla Giunta, Rosario Crocetta, ha lasciato mezza Sicilia senza soldi. Mentre l’inchiesta sull’utilizzazione dei fondi pubblici da parte dei gruppi parlamentari procede di vergogna in vergogna.

Battiato non immaginava che, qualche anno dopo, le sue parole avrebbero trovato un’incredibile conferma nella realtà. Non immaginava, non poteva immaginare mezza Sicilia senza soldi. E non sapeva certo che con i soldi dei gruppi parlamentari si regalavano panettoni, colombe e borse griffate.

Noi non seguiamo, nel dettaglio, le indagini della magistratura sulle spese pazze dei gruppi parlamentari dell’Ars nella passata legislatura. Perché ci vergogniamo. Perché capigruppo che utilizzano i soldi di un gruppo parlamentare per regali di nozze, tra collane e borse, o per regali di Natale e Pasqua non vanno nemmeno commentati.

Sono cose incredibili. Fatti che solo un artista della sensibilità di Battiato, pur frequentando pochissimo il ‘Palazzo’ della politica siciliana, poteva intuire. Ci riferiamo a Palazzo Reale, che Battiato frequentava ogni tanto, per giunta senza cravatta: ‘reato’ considerato molto più grave che fottersi i soldi dei gruppi parlamentari per fini privati!

C’è poco da fare: con tutti gli sforzi che possono mettere in campo, mai i politici possono arrivare alla sensibilità dei grandi artisti. Prima di tutto il ‘bordello’ che è scoppiato in Sicilia – mezza Amministrazione regionale senza soldi e la scoperta delle spese pazze dell’Ars, Battiato aveva detto: “Questo Paese è una barzelletta. Il tempo è stato galantuomo, ma se sei onesto e dici la verità non c’è smentita possibile. A poco a poco cadono le maschere. Dopo i 30 anni ognuno ha la faccia che si merita e la farina, come si dice, va in crusca”. Aveva capito tutto o no?

A proposito della sua esclusione dalla Giunta regionale di Rosario Crocetta, dichiarava al Fatto quotidiano: “Avevano deciso di farmi fuori ben prima di Bruxelles. Ma non importa. È una storia chiusa. Come dicono i francesi: Je m’en fous, ça ne me dérange pas. Al potere piace travestire i sudditi da idioti, ma gli italiani non sono scemi. Hanno già visto tutto, compreso ogni cosa. Non le nascondo che da allora non posso più andare in giro. Il musicista Battiato è passato in terz’ordine, mi fanno dei complimenti che non ho mai avuto in vita mia”.

Chissà che complimenti che riceverà dai siciliani che, oggi, assistono a quello che succede oggi nella politica siciliana!

Prendiamo Rosario Crocetta. Dopo averlo messo fuori dal Governo della Regione andava dicendo in giro che i suoi rapporti con il cantautore siciliano erano ottimi. Battiato fu costretto a smentirlo. Da allora ad oggi Crocetta ha smesso di raccontare bugie?

E’ finita, in politica, la frenesia del denaro? Non ci sembra proprio. Il denaro continua ad essere il motivo conduttore della politica. Anche su questo punto Battiato era stato preciso: “Ricorda Bandiera bianca? Siamo figli delle stelle e pronipoti di sua maestà il denaro. Finché in Parlamento rimarranno 100 deputati funzionali al mantenimento dello status quo, non gireremo pagina”.

Altra straordinaria anticipazione sul Governo Letta. Parole che sembrano pronunciate oggi: “Prenda il governo Letta. Fa venire il dubbio che gli ultimi 20 anni di barricate siano stati una finzione. Che se certi uccellini non avessero avvisato al momento giusto Berlusconi, anche gli Scilipoti e i Razzi non avrebbero avuto un loro ruolo”.

Anche sulle donne in politica – su certe donne – Battiato qualche intuizione giusta l’ha avuta. Ricordate la frase ‘incrininata’? “Queste troie che si trovano in Parlamento farebbero qualsiasi cosa, dovrebbero aprire un casino”. Allora tutti contro l’artista siciliano, da Roma alla Sicilia. Tutti con il dito puntato contro di lui.

Certo, poi è arrivata, come ha chiosato lo stesso Battiato nellintervista al fatto quotidiano “L’elegantissima cantrice del ‘lui ci vuole tutte in orizzontale, ma io non gliela do’. Donna di rara finezza, sì. Mi hanno accusato di misogìnia, ma l’hanno fatto in evidente malafede. Io non ce l’ho con le prostitute. Non riconosco proprio il genere come categoria. Per me maschile, femminile e animale nuotano nello stesso insieme. Qui il fatto grave e inaccettabile è che le escort vanno in Parlamento, diventano politici e usano i soldi con cui paghiamo le tasse. Ma ripeto, le ragazze non hanno colpe. I frustrati che le vendono al mercato, invece sì. Sono dappertutto, è incredibile, come il cacio sui maccheroni. A Bruxelles parlai anche di Lusi. Non c’è uno che l’abbia scritto. Tutti a sparare sul dito, mentre indicavo la luna. Domina l’ipocrisia. Non sarebbe più facile dichiarare che la tassa occulta per le escort è una specie di Imu aggiuntiva? In fondo, nell’interpretazione di questi signori, la donna è solo una merce di scambio”.

Sì, aveva torto Battiato. Soprattutto dopo quello che abbiamo visto a Montecitorio con la ‘ghigliottina’ sparata sui grillini. O con quello che stiamo vedendo in Sicilia. Con i grandi ‘successi’ delle donne ‘emancipate’ impegnate nella politica regionale…

 

 

 


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