C’è l’acino bistrattato del Cataratto, che soffre a essere considerato un vino poco pregiato; c’è l’acino sborone e un po’ facilone dello Zibibbo, ma innamorato della Sicilia; c’è l’acino lamentoso del Merlot, sempre pronto a chiedersi “ma com’è che un ci siddia”; e poi c’è il vitigno autonomo campano, dedito invece a truffe e truffarelle. Ed è a loro che […]