Una scenografia essenziale ed un’atmosfera intima e ricercata per il live di Giuseppe Cucè, che mercoledì sera al centro Zo si è esibito con il suo “La mela e il serpente” e con intensi brani d’autore. Sul palco, a duettare col cantante catanese, Giovanna Damiano, una brava interprete ed amica di vecchia data, insieme alla cantautrice Agata Lo Certo.
Di ritorno dal concerto al Petit St. Martin, Giuseppe Cucè ci racconta, prima di cantare per il pubblico catanese, l’esperienza parigina: «E’ stato emozionante, diverso da quello che ho fatto prima – spiega Cucè – perché questa volta ho presentato i miei brani, c’era un lavoro tutto mio dietro l’esibizione, che è stato pienamente ripagato dalla numerosa presenza di pubblico. C’erano anche alcuni italiani ormai emigrati da chissà quanto tempo, la cosa mi rende ancor più felice perché leggo nella loro presenza la voglia di riscoprire le proprie origini».
Soddisfatto per il consenso ottenuto in Francia, Cucè s’abbandona ad amare dichiarazioni circa la situazione culturale catanese: «Qualsiasi forma d’arte, compresa la musica, non trova adeguata espressione… E’ tutto molto piatto. I giovani che vogliono rischiare, che fanno musica diversa da ciò che detta la moda del momento, trovano mille difficoltà per farsi notare».
Ci vuole dunque molta tenacia per andare controcorrente e soprattutto “paciencia”, che è anche il titolo di una nuova canzone della Lo Certo, alla quale Cucè si sente molto vicino per le tematiche affrontate.
Ad aprire il concerto la canzone “Cuore”, un tango travolgente e passionale. Segue poi “La sposa”, nella quale al “colorato” ritmo dell’arrangiamento seguono parole intense, quelle della solitudine e di una vita vissuta “a metà”. Simbolo del libero arbitrio è la canzone che dà titolo all’album, “La mela e il serpente”, inno alla “precarietà” dell’uomo.
Anche ne “La scelta” brano inedito di Agata Lo Certo, il leit motiv della canzone è la decisione, la possibilità di raggiungere un equilibrio. La cantante ha poi duettato con Cucè, interpretando una coinvolgente “Ghiaccio sul fuoco”(canzone scritta a quattro mani).
Ben arrangiato e originale il rifacimento di “Bocca di Rosa” del grande De Andrè, nella quale spicca un’attenzione al dettaglio da parte di Cucè ed una raffinata interpretazione di Giovanna Damiano.
Malinconica e piena d’emozione“Verso l’Oriente”, brano che ha un sapore autobiografico e che racconta di un bel gesto d’amore.
Importanti e ricercati gli omaggi d’autore: dai classici ”It’s wonderful” di Paolo Conte, “Angela” e “Vedrai vedrai” di Tenco, alla briosa e accattivante “Che cos’è l’amor” di Vinicio Capossela.
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