Cso Liotru, colla nella serratura e vasi rovesciati «Abbiamo riaperto, la ristrutturazione va avanti»

Colla nella serratura, cavi della luce tagliati e i vasi all’ingresso rovesciati. Quando gli attivisti del centro sociale occupato Liotru sono arrivati nella sede di via Monte Vergine, nel quartiere Antico corso di Catania, si sono trovati davanti una scena inaspettata. Erano le 18 di ieri pomeriggio e fino alle due del mattino del giorno prima erano rimasti all’interno dell’edificio per portare avanti la ristrutturazione avviata alcuni giorni fa. Lavori necessari ad avviare le attività del progetto Legami di quartiere: spazi migliori per il doposcuola ai ragazzi della zona, una stanza per il consultorio e un’aula studio serale gestita dagli studenti universitari. «Qualcuno ci vuole impedire di fare quello che facciamo, è una grave intimidazione», spiega Ludovica Intelisano, una delle attiviste che da tre anni si impegna in quelle stanze a pochi passi da piazza Dante e dall’ex monastero dei Benedettini. «In ogni caso non ci hanno fermati: abbiamo cambiato la serratura e siamo tornati a lavorare», afferma.

«Abbiamo un ottimo rapporto con il quartiere – dichiara la giovane – Per questo ci siamo stupiti quando, arrivando in sede per continuare a lavorare, ci siamo resi conto che non potevamo entrare dentro». La serratura delle due porte d’ingresso era stata coperta con della colla, in modo da impedire l’uso delle chiavi, e quello che c’era nel piccolo ballatoio davanti agli infissi era caduto per terra. «Forse ci sono inciampati mentre andavano via, non lo sappiamo». Senza contare i cavi dell’energia elettrica tranciati. «Il simbolo, però, è quella colla: è un chiaro segnale che qualcuno non vuole che il nostro apporto nel quartiere continui. Il momento in cui questo fatto è avvenuto, tra l’altro, non è casuale: stiamo facendo dei lavori importanti all’interno, è chiaro che il nostro è un investimento che guarda al lungo periodo».

Il tetto rifatto, interventi contro l’umidità, la tinteggiatura delle pareti. Il costo complessivo dei lavori si aggira intorno ai diecimila euro. «Soldi che abbiamo messo da parte con le attività di autofinanziamento, supportati anche da altre realtà catanesi che ci hanno dato una mano – prosegue Intelisano – Nell’ultimo anno tutti i nostri sforzi sono stati orientati verso Legami di quartiere, perché è la svolta per il nostro lavoro. È un progetto che piace, perché è orientato alla città e ai servizi per il quartiere». Soprattutto il consultorio, in cui lavoreranno medici volontari, che sarà avviato nel quartiere degli ospedali Santo Bambino e Vittorio Emanuele. «Le spese più ingenti riguardano chiaramente questa parte – aggiunge Ludovica Intelisano – Anche perché la stanza è gravemente intaccata dall’umidità».

A chi possa essere attribuibile il danneggiamento non è ancora chiaro. «E non ci stiamo neanche pensando al momento – conclude l’attivista – Le nostre potranno essere solo idee. Difficilmente può essere stato qualcuno del quartiere, perché ormai ci conoscono e siamo bene integrati. Se avessero voluto provare a buttarci fuori, lo avrebbero fatto tre anni fa e non adesso». A meno di nuovi arrivi nella zona, «ma francamente è un’opzione che mi sembra strana». Che, invece, possa essersi trattato di un gesto politico non è da escludersi neanche: «Sarebbe comunque la prima volta». Ogni ipotesi, allo stato attuale, non trova riscontro. «Non ci era mai capitata una cosa simile, se dovessero arrivarci altri segnali cercheremo di andare più a fondo». La risposta pubblica, intanto, è fissata per venerdì pomeriggio: un’assemblea pubblica, alle 18, al cso Liotru «per mostrare che noi resistiamo e non siamo da soli».


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