Quattro andrebbero al pd. Uno ad articolo 4. Uno al partito dei siciliani-mpa. E uno al nuovo centrodestra (anche se il partito democratico si oppone). Il 'caso' nicolo' marino, il 'caso' bianchi e la difficile elezione di lumia alle europee
Crocetta, pur di vedere approvata la manovra Finanziaria, cederebbe almeno otto assessorati
QUATTRO ANDREBBERO AL PD. UNO AD ARTICOLO 4. UNO AL PARTITO DEI SICILIANI-MPA. E UNO AL NUOVO CENTRODESTRA (ANCHE SE IL PARTITO DEMOCRATICO SI OPPONE). IL ‘CASO’ NICOLO’ MARINO, IL ‘CASO’ BIANCHI E LA DIFFICILE ELEZIONE DI LUMIA ALLE EUROPEE
L’indiscrezione è ‘pesante’: sembra che il presidente della Regione, Rosario Crocetta, dopo la ‘bocciatura’ della legge sulla proroga dei commissari delle Province siciliane avrebbe cambiato strategia. Il governatore, il fido Giuseppe Lumia e i sodali di Confindustria Sicilia avrebbero messo da parte l’albagia e preso atto che non possono continuare a tenersi tutti gli assessorati. La notizia è che, pur di portare a casa il “sì” alla manovra, il governatore, Lumia la ‘triade’ degli ìindustriali’ dell’Usola sarebbero disposti a ridiscutere gli equilibri della Giunta.
C’è da crederci? Crocetta, Lumia e gli ‘industriali’ hanno dimostrato di essere ‘baniteschi’ e ‘zaffigni’. In questo scenario la trattativa è complessa, perché si tratta di personaggi abituati a rimangiarsi gli impegni che assumono. Tuttavia, poiché dopo la manovra finanziaria Crocetta, Lumia e gli industriali non potrebbero fare a meno di una maggioranza d’Aula (devono sopprimere le Province e circa 200 Comuni, costituire le finte aree metropolitane di Palermo, Catania e Messina e imporre ai Comuni i ‘liberi’ consorzi), è probabile che siano costretti a cedere alla politica almeno otto assessorati.
Il PD vorrebbe almeno quattro poltrone (tante quante sono le aree interne al Partito). Crocetta dovrebbe accontentare anche Articolo 4 di Lino Leanza e dovrebbe ‘imbarcare’ il Nuovo centrodestra di Angelino Alfano (che, per ora, in Giunta, può contare su un assessorato a ‘mezzadria’ con l’Udc) e il Partito dei Siciliani-Mpa (favorito sembra Roberto Di Mauro, che potrebbe restare capogruppo e cedere il posto di assessore a Giovanni Lo Sciuto).
C’è anche la richiesta perentoria di Confindustria Sicilia che vuole fuori dalla Giunta l’attuale assessore Nicolò Marino il cui atteggiamento ‘incomprensibile’ impedisce agli ‘industriali’ di ‘chiudere’ altre ‘operazioni’ sui rifiuti. Come abbiamo scritto un paio di mesi fa, il PD dovrebbe ‘caricarsi’ Marino ed eleggerlo al Parlamento europeo.
Il passaggio è delicato, perché al posto di parlamentare europeo punta anche Giuseppe Lumia. E ne ha motivo. perché il segretario nazionale del Partito, Matteo Renzi, a Roma, dovrebbe aprire la crisi tra qualche mese e andare al voto, anche con il Mattarellum. E Lumia una rielezione al Parlamento nazionale non la rivedrebbe nemmeno con il cannocchiale.
In uno scontro diretto alla Camera e al Senato perderebbe. Perché i primi a non votarlo sarebbero gli elettori del PD, che non lo sopportano. Con il Mattarellum potrebbe trovare posto nella lista della Camera nella quota proporzionale. Ma scoppierebbe un ‘bordello’ all’interno del Partito.
Meglio candidarlo alle europee. Ma con Marino nella lista del PD già Lumia sarebbe secondo. Se poi il Partito dovesse mettere un candidato medio, Lumia saluterebbe anche Strasburgo. Insomma il problema è serio, perché questa volta Lumia rischia di restare a casa. Definitivamente, tra le ‘urla’ di felicità di mezzo PD (l’altra metà del Partito festeggierebbe in silenzio…).
E gli assessori? Una delle poche che resterebbe al proprio posto è Linda Vanchieri, perché ‘protetta’ da Confindustria Sicilia. Crocetta potrebbe provare a tenersi Michela Stancheris, per continuare a controllare direttamente il Turismo. Mentre Lumia non dovrebbe avere la forza per tenere in Giunta la bella Nelli Scilabra, che di danni già ne ha fatti assai.
L’Udc potrebbe confermare Patrizia Valenti e Dario Cartabellotta. Mettendo in un terzo assessorato un parlamentare. Un assessorato dovrebbe andare al Nuovo centrodestra di Angelino Alfano. Ma c’è – almeno per ora – il veto del PD.
Pomo della discordia: la gestione dei Centri per gli immigrati che il Ministro degli Interni, dopo lo scandalo di Lampedusa, vorrebbe assegnare a un’istituzione pubblica. Mossa che non sarebbe gradita al Partito Democratico che non è ‘indifferente’ né alla gestione del Centro di Lampedusa, né alla gestione del Cara di Mineo.
Se Alfano, come sembra, lascerà il Centro di ‘accoglienza’ di Lampedusa e il Cara di Mineo nelle mani dei ‘galantuomini’ che fino ad oggi li hanno ‘ben gestiti’, il Nuovo centrodestra avrà un assessorato. Sennò ci sarà ‘maretta’.
Quanto ai possibili assessori del PD, gli unici certi sembrano Giuseppe Lupo, un esponente dell’area Renzi e l’attuale assessore all’Economia, Luca Bianchi. Quest’ultimo sembra intoccabile, perché garante del PD romano e delle burocrazie ministeriali per conto delle quali deve affossare l’Autonomia siciliana (compito che fino ad oggi, bisogna riconoscerlo, ha svolto ‘egregiamente’).
Il PD siciliano lo vorrebbe sbattere fuori, ma non sembra avere la forza per farlo. Il caso è complicato perché, nel PD, Bianchi viene dato in quota ex Margherita. Ma l’ex Margherita l’ha rinnegato, tant’è vero che propone Lupo come assessore. Non è da escludere che, alla fine, Bianchi venga ‘caricato’ sul conto di Crocetta per dare al PD quattro assessorati pieni. Stando a quanto si sussurra, il governatore si dovrebbe sbarazzare anche dell’attuale assessore alla Salute, Lucia Borsellino, che sull’Humanitas e su altri fatti sarebbe risultata meno ingenua di quanto appare.
Anche l’attuale assessora Mariella Lo Bello dovrebbe essere ‘sbarellata’. Già il parlamentare nazionale, Angelo Capodicasa, aveva difficoltà ad appoggiarla. Ma dopo che è stato ‘pugnalato’ dalla stessa Lo Bello alle primarie, Capodicasa non dovrebbe avere altri motivi per appoggiarla.
Nino Bartolotta, invece, potrebbe restare, sia perché Francantonio Genovese è ancora potente, sia perché lo stesso Bartolotta – che non è un assessore ‘scarso’ – avrebbe dato ‘risposte’ a tutte le ‘anime’ del PD.