Crocetta presenta la sua terza squadra «Serve un nuovo rapporto con Roma»

Una Sala Alessi così gremita non la si vedeva da tempo. Schiere di giornalisti, deputati, dirigenti regionali, annessi e connessi, hanno affollato la stanza dedicata alle conferenze stampa di Palazzo d’Orléans, sede della Presidenza della Regione siciliana a Palermo, per la presentazione ufficiale del nuovo Governo Crocetta, il terzo. I neo-assessori c’erano tutti, tranne uno: il magistrato Vania Contraffatto, alla quale è andato l’assessorato all’Energia, ancora in attesa del via libera del Csm. 

Nessuna sorpresa sulle deleghe che sono quello che vi abbiamo detto ieri in questo articolo. 

A tenere banco, ovviamente, il governatore, Rosario Crocetta che ha parlato per oltre un’ora e che oltre alla dichiarazioni di rito su «una nuova squadra di Governo di alto profilo ed entusiasta» e sulla «ritrovata armonia con gli alleati» si è soffermato, in particolare, sui rapporti Stato-Regione. 

Una scelta sicuramente non casuale vista la presenza in Giunta di un assessore scelto dal Governo nazionale. Parliamo  di Alessandro Baccei (nella foto sotto con Crocetta), il renziano posto a capo dell’assessorato regionale all’Economia. Una scelta che Crocetta dice di non avere subito: «Ho chiesto io a Delrio di concordare un nome per questo ruolo». 

Ma nel suo discorso non sono mancate precisazioni alquanto eloquenti che lascerebbero intuire il contrario:«Se abbiamo problemi di Bilancio, certamente è anche dovuto ad un atteggiamento sbagliato del Governo nazionale» ha detto il Presidente.

Il riferimento è ai prelievi di oltre un miliardo di euro che Roma ha ‘succhiato’ dai bilanci regionali, sotto forma di accantonamenti,  che hanno dato il colpo di grazia alle già fragili finanze regionali. 

«Vogliamo sicuramente instaurare un rapporto costruttivo con il Governo nazionale,- ha continuato il Presidente della Regione-  non vogliamo fare la parte della regione ‘piagnona’ che chiede assistenza, e in questo senso la presenza di Baccei, potrà aiutarci. Anche perché conoscendo le cose dall’interno magari aiuterà il Governo nazionale a non commettere gli stessi errori. Cerchiamo il dialogo, ma serve un riequilibrio nel rapporto Stato-Regione». 

Quindi il Presidente ha rincarato la dose: «Per noi l’Autonomia siciliana è un valore da difendere». 

A volerla dire tutta, finora, il Presidente, che stamattina sulla giacca aveva pure una spilla con il simbolo della Trinacria, non si è distinto per la difesa dei diritti sanciti dallo Statuto siciliano. Anzi. Basti ricordare la rinuncia ai contenziosi con lo Stato, sancita in un accordo con il Ministero dell’Economia, contro cui è insorta mezza Sicilia. 

A cosa è dovuto questo ritrovato orgoglio siciliano? Può darsi che, al di là di quello che dice, Crocetta senta il peso di una scelta imposta da Roma. E questo potrebbe avere rinvigorito il suo senso di appartenenza ad una terra «che certo non ha ancora tutte le carte in regola (le stesse invocate da Piersanti Mattarella che l’Autonomia la difendeva strenuamente, ndr) ma che- ha ricordato Crocetta- è oggetto di attacchi continui e di pregiudizi». 

Va da sé che, senza fatti, le sue resteranno parole. 

L’attenzione dei giornalisti si è dunque soffermata su Baccei. Il quale, comprensibilmente, ancora non sa che pesci prendere: «Come ha detto Il Presidente Crocetta, vogliamo seguire la strada del risanamento e dello sviluppo, ma è ancora presto per entrare nei dettagli».

Poiché il governatore ha ribadito il valore dell’Autonomia, Meridionews ha chiesto al neo assessore all’Economia che è toscano come il suo dante causa, se conosce lo Statuto siciliano:

«Dovrò studiarlo» ha risposto. E, poi, alla fine della conferenza stampa, parlando con il nostro giornale, quasi risentito e con un mezzo sorriso, ha aggiunto:«Mi interrogherete la prossima volta?»

Ci può contare. 

A breve vi racconteremo altri passaggi della lunghissima conferenza stampa, come quello dedicato alla Formazione professionale. 


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