I deputati regionali Giancarlo Cancelleri, Nello Musumeci e Giovanni Panepinto, insieme all'antropologo Antonio Vesco e all'attore Ninni Bruschetta, sono stati i protagonisti dell'incontro, svoltosi al Piccolo Teatro di Catania, su ciò che ne è stato dell'annunciata rivoluzione dal governatore
Crocetta: bluff o destino inevitabile? Il dibattito organizzato da MeridioNews
Di mancata rivoluzione, antimafia e altro ancora si è parlato lunedì scorso nel corso dell’evento, organizzato da Meridionews, dal titolo Il governo Crocetta, tre anni dopo. Un bluff o un destino inevitabile? Sul palco del Piccolo Teatro di Catania, a conversare tra loro e con il nutrito pubblico che ha accolto l’invito del giornale sono stati personaggi provenienti da mondi diversi, ma tutti coinvolti, in modo diverso, in quello che nel 2012 Crocetta annunciò come l’inizio della rivoluzione che avrebbe cambiato la storia dell’Isola. E che invece, tre anni dopo, sembra essere soltanto l’ennesimo atto di un’opera che si muove tra tragedia e farsa.
Insieme al deputato regionale del Movimento 5 stelle Giancarlo Cancelleri (M5s), al presidente della commissione regionale antimafia Nello Musumeci e all’esponente del Partito democratico Giovanni Panepinto, hanno partecipato al dibattito anche l’antropologo dell’Università di Torino Antonio Vesco e l’attore e regista teatrale Ninni Bruschetta. Al centro della serata, presentata dal vicedirettore di MeridioNews Salvo Catalano, il documentario La linea della palma, nato dalla collaborazione tra l’attore e regista palermitano Corrado Fortuna, il regista Gaspare Pellegrino, la produttrice Lucia Vesco e il giornalista catanese Luca Salici.
La discussione si è sviluppata a partire dalla proiezione di alcuni estratti del documentario, che hanno fornito spunti di riflessione e creato i presupposti per il confronto tra diversi punti di vista. Come nel caso delle cause che hanno originato la massiccia astensione al voto o delle scelte fatte dall’attuale governatore in tema di alleanze. Spazio, inoltre, al tema dell’antimafia – argomento che nel corso di questi tre anni è più volte ritornato al centro del dibattito politico, attirando critiche e perplessità per l’uso che ne viene fatto – e alle illusioni di chi aveva creduto, come nel caso del cantautore Franco Battiato – assessore alla Cultura per pochi mesi -, nell’opportunità di abbracciare il cambiamento. Protagonista anche il pubblico che, a fine serata, ha rivolto agli ospiti una lunga serie di domande.