Cristian Caccetta, eroe per caso decisivo col Catanzaro Il mediano rossazzurro diventa uomo partita a sorpresa

«Era il 4 dicembre del 2013, quella è stata un’emozione fantastica, credo che solo chi ci passa può veramente capirla. Chi come me ha cominciato dai campi polverosi e poi si affaccia a questa realtà riesce a dare la giusta importanza ai campionati e a quello che si fa. Spero di poterne fare altri di gol così importanti»: Cristian Caccetta, centrocampista del Catania, ricordava così il gol segnato all’Inter in una gara di Coppa Italia, quando vestiva la maglia del Trapani. Quello rimarrà, probabilmente, l’apice della sua carriera da calciatore: di reti importanti però lui ha continuato a segnarne. Dieci in tre anni con la maglia del Cosenza, mentre il suo primo assolo in rossazzurro è arrivato proprio ieri sera contro il Catanzaro: un imperioso colpo di testa su assist di Di Grazia con il quale ha freddato il portiere avversario Nordi, consegnando di fatto al Catania un vantaggio preziosissimo, poi mantenuto sino alla fine.

Dopo la partita, un raggiante Caccetta si è presentato in sala stampa, esprimendo tutta la sua gioia per la vittoria e il primo gol con la maglia degli etnei: «La dedica va a mia figlia e mia moglie che mi sostengono e sopportano ogni giorno. Ho condiviso con loro la gioia di questo gol: i complimenti mi fanno piacere, ma questo dev’essere per me un punto di partenza, non di arrivo. Non sarebbe comodo cullarsi, né per me né per la squadra: si continua a fare quello che si è sempre fatto. Sapevo che le prestazioni e i gol prima o poi sarebbero arrivati. Adesso – prosegue il numero 8 rossazzurro – si continua come prima e più di prima». Contro il Catanzaro, fra l’altro, Caccetta sembra avere un conto aperto, dato che lo scorso anno con la casacca cosentina aveva realizzato (proprio di testa) la doppietta decisiva per i rossoblu silani: «È successo perché doveva succedere. In settimana ho detto che al gol non ci pensavo, ma era una bugia: mi conosco e so che avrebbe potuto destabilizzarmi questa cosa. Era un cruccio il gol, è arrivato tardi ma ne è valsa la pena: grazie alla mia prima rete, infatti, abbiamo conquistato tre punti. Va bene così». 

Cristian Caccetta, alcune volte in ombra in questo inizio di stagione, ha finalmente messo in mostra tutte le sue qualità di centrocampista di lotta e di governo: splendido portatore d’acqua, grazie alle sue doti di fisicità e interdizione, contro i giallorossi allenati da Dionigi ha evidenziato anche le sue abilità in zona offensiva. Bravo nell’inserirsi grazie ai suoi intelligenti movimenti senza palla, il mediano etneo ha finalmente mostrato al pubblico che gremiva gli spalti del Massimino grande forza e tempismo nello stacco aereo, grazie anche al perfetto calcio d’angolo battuto da Di Grazia. Il tempo per gioire di questa bella prestazione, però, è poco: la Juve Stabia, prossimo avversario del Catania, è già alle porte. «La classifica non rispecchia la qualità della Juve Stabia, è una squadra da prendere con molta attenzione: ha grosse qualità, dobbiamo preparare la partita con la massima attenzione, cercando di evidenziare i loro punti deboli. Dobbiamo fare il nostro campionato, abbiamo una strada da seguire e dobbiamo percorrerla fino alla fine: vedremo dove arriveremo».

Testa sulle spalle e piedi sempre ben piantati a terra: tranne, ovviamente, quando si tratta di staccarsi dal terreno di gioco per colpire di testa palloni decisivi. La carriera di Cristian Caccetta, siciliano di Partinico classe 1986, inizia con la Nissa nella stagione 2007-2008, tra Eccellenza e Serie D. Quindi un veloce passaggio al Foggia, all’epoca allenato da Zeman, per arrivare al Trapani: con i granata è promosso in Serie B disputando 27 presenze nella stagione 2013-2014, proprio quella del gol segnato a San Siro contro l’Inter di Walter Mazzarri. Un lampo di luce in una carriera passata soprattutto a combattere nei duri campi del girone meridionale di Serie C, con poca gloria e tanto sporco lavoro: un calciatore, però, fondamentale negli equilibri di una squadra come il Catania, con tanti piedi buoni e una più o meno esplicita trazione offensiva. Lui, l’uomo degli equilibri in mezzo al campo, può diventare uno dei perni della stagione che, per i rossazzurri, potrebbe essere quella della riscossa. 


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