Di gabriele bonafede
Crisi in Ucraina può annullare armi chimiche in Calabria
di Gabriele Bonafede
Le armi chimiche potrebbero non arrivare mai in Calabria, per lo meno secondo gli accordi finora stipulati tra Nato e Russia nelle modalità di scorta alle navi che le trasportano. Nessuno ne ha ancora parlato nello specifico, ma è ovvio che laggravarsi della crisi Ucraina nelle ultime ore metta una seria ipoteca sulla possibilità di unoperazione coordinata tra marina russa e marina Nato.
Cape RayLa squadra internazionale incaricata di scortare le armi chimiche dalla Siria alla Calabria sono infatti cinque: tre della Nato, una russa e una cinese. Ed è proprio la nave russa “Pietro il Grande” (nella foto in alto) a essere lammiraglia, visto che si tratta di ununità molto più potente delle altre.
Riesce difficile pensare che Usa, Nato e Russia possano collaborare con una tensione sulla crisi ucraina che minaccia di trasformarsi in un confronto aperto, anche se limitato a sole sanzioni. Nelle ultime ore è stato persino ipotizzato il ritiro di ambasciatori e le varie unità navali da guerra nel Mediterraneo, Nato da un lato e russe dallaltro, sono verosimilmente in stato di allerta.
La mappa con il percorso delle armi chimiche siriane nel Mediterraneo così come è stata pubblicata dalla BBC.Sarebbe oltremodo singolare che Usa e Russia si confrontino così duramente sulla crisi ucraina, e allo stesso tempo si coordino senza incidenti per assicurare una scorta militare congiunta alle navi incaricate di trasportare le armi chimiche siriane nel Mediterraneo fino al porto di Gioia Tauro in Calabria, per poi distruggerle a largo delle coste siciliane e calabresi.
Ma questa non sarebbe comunque una buona notizia per la Calabria e per il Mediterraneo in generale: un’eventuale scontro tra occidente e oriente aprirebbe infatti scenari spaventosi anche per il Mediterraneo che è già pieno di navi da guerra di ogni nazionalità, come abbiamo segnalato in questo articolo: