Si è conclusa la giunta, al termine della quale le bocche restano cucite. Qualcuno spera che si possa approvare la Finanziaria, facendo così venire meno l'ipotesi delle dimissioni del governatore. Ma c'è anche chi definisce questa via «semplicistica»
Crisi di governo, Musumeci si chiude nel silenzio Ore di attesa prima di conoscere la sua decisione
Al momento Nello Musumeci «è chiuso nella sua stanza in un silenzio imperscrutabile» assicurano i suoi fedelissimi. La giunta di governo convocata questa mattina a mezzogiorno, con all’ordine del giorno l’implosione politica della coalizione che sostiene Musumeci all’Ars, si è conclusa intorno alle 15.30.
Bocche cucite tra gli assessori e gli inquilini di Palazzo d’Orleans, mentre l’unica certezza, appunto, è che alla fine della giunta il governatore ha chiesto di non essere disturbato e da allora è chiuso nella sua stanza a riflettere. Intanto, nel dirimpettaio Palazzo dei Normanni, c’è già chi si avventura in ricostruzioni circa la possibilità che Musumeci non rassegni realmente le dimissioni qualora – magari con qualche pennellata qui e lì ai capitoli della manovra economica – i deputati della coalizione votino in maniera compatta la Finanziaria, già questo pomeriggio.
Ma c’è anche chi considera «semplicistica» questa lettura rispetto a quanto accaduto nella giunta blindata. E riconosce che, al contrario, «nessuno di noi sa con certezza cosa accadrà questo pomeriggio e se, effettivamente, Musumeci verrà in Aula o meno». Restano intanto le tensioni tra le forze politiche che compongono la maggioranza in Assemblea. «Se continuiamo così – ha detto ieri all’Aula il primo inquilino Gianfranco Micciché – i siciliani questa volta ci ammazzano». Un paradosso che però rende bene anche la consapevolezza di come, questa volta, si sia davvero superato il limite. Non resta che attendere. L’aula, convocata per le 18, è stata subito sospesa e rinviata alle 19.30.