Cremazioni: due forni attivi, uno guasto e uno quasi pronto   «Le reticenze sono dovute soltanto a dei retaggi culturali»

«Polvere sei e polvere ritornerai». Un processo naturale, quello ricordato anche nella Bibbia, che viene solo accelerato con la cremazione. Eppure, nonostante la pratica sia riconosciuta e ormai accettata da anni anche dalla chiesa cattolica, in Sicilia incontra ancora più di qualche resistenza. «Le reticenze sono dovute soltanto a dei retaggi culturali», spiega a MeridioNews Gianfilippo Bancheri, il sindaco di Delia. Nella cittadina in provincia di Caltanissetta, dove è «in fase di ultimazione e dovrebbe entrare in funzione a dicembre nel pieno rispetto di tutte le norme ambientali» quello che sarà il quarto forno crematorio della Sicilia, è lui a dovere fare i conti non solo con «i ritardi dei lavori a causa del Covid» ma anche con il comitato No forno crematorio. Un gruppo di cittadini che lo ritiene «una scelta sciagurata» con la preoccupazione, come si legge in una nota dell’associazione, che il loro diventi «il paese dei morti». 

Se così fosse, lo sarebbe già diventato Misterbianco. Il Comune del Catanese dove l’impianto è già attivo, all’interno del cimitero, dal 28 luglio. All’interno del sito «all’avanguardia dal punto di vista ecologico», ci sono anche una sala del commiato, una per le celebrazioni laiche e pure un Giardino del ricordo dove – previa autorizzazione – è possibile disperdere le ceneri del defunto. Dopo un’attesa durata anni, modificato il regolamento comunale di polizia mortuaria, sono partite le prime cremazioni con feretri che sono arrivati pure da altre parti della Sicilia. «Dalla ditta che gestisce il tempio crematorio di Misterbianco abbiamo ricevuto l’offerta di sessanta cremazioni gratuite e 18 salme sono già state trasferite», dice al nostro giornale Antonino Sala assessore ai Servizi cimiteriali di Palermo. 

Il capoluogo, in realtà, avrebbe il suo di forno crematorio (il primo a essere realizzato in Sicilia) che, però, è guasto ormai dall’aprile del 2020. Già da circa un anno prima, i morti a Palermo sono diventati un’emergenza con migliaia di bare insepolte al cimitero dei Rotoli che nei giorni più caldi dell’estate sono anche esplose. Feretri accatastati – tra depositi, scaffali, nelle tensostrutture, lungo i viali del camposanto e perfino in alcuni uffici amministrativi – che hanno catturato l’attenzione di Selvaggia Lucarelli che ha inserito anche il cimitero palermitano come tappa del suo tour nell’Isola. «Il mancato funzionamento del forno crematoio poco incide su quella situazione – spiega Sala – E ne è una prova il fatto che da quando abbiamo istituito la cremazione gratuita per le salme rimaste nei depositi (che, al momento, sono 857) abbiamo ricevuto la disponibilità dei familiari solo per una ottantina: oltre quelle trasferite a Misterbianco, 63 sono state cremate a Carpanzano (in provincia di Cosenza in Calabria, ndr) con un costo per il Comune di 890 euro ciascuna, il prezzo più conveniente». 

Una spesa che da Palazzo delle aquile hanno dovuto affrontare in attesa che il forno crematorio torni a funzionale. «Non manca di certo la copertura finanziaria – assicura l’assessore Sala – Dal fondo di riserva, infatti, abbiamo già destinato 320mila euro che comprendono sia progettazione che l’esecuzione dei lavori». L’intervento, però, rientra tra quelli che devono essere approvati dal Consiglio comunale nel Piano triennale delle opere pubbliche. «Il problema – ammette – è che non era inserito in quello che è attualmente in discussione ma speriamo di renderlo efficace con un emendamento. In quel caso, una volta fatto l’affidamento, tutto dovrebbe risolversi in sei mesi».  

Intanto, è il forno crematorio di Messina a lavorare «tranquillamente e senza problemi», come dice a MeridioNews l’assessore Massimo Minutoli. In attività dall’agosto del 2014, all’interno del cimitero monumentale, l’impianto ha un limite nel numero delle cremazioni: 28 ogni cinque giorni. «Non c’è nessun problema ambientale – sottolinea l’assessore – e ogni mese noi mandiamo una relazione all’Arpa sul controllo continuo dei fumi. Adesso – aggiunge Minutoli – con la ditta esterna che gestisce il servizio, abbiamo avviato non solo dei lavori di ristrutturazione della canna ma anche per un secondo forno con un nuovo impianto». 


Dalla stessa categoria

Ricevi le notizie di MeridioNews su Whatsapp: iscriviti al canale

I più letti

Dal controllo della velocità alla segnalazione di un imminente pericolo. Sono gli Adas, i sistemi avanzati di assistenza alla guida che aumentano non solo la sicurezza, ma anche il comfort durante i viaggi in auto. Più o meno sofisticati, i principali strumenti Adas sono ormai di serie nelle auto più nuove, come quelle a noleggio. […]

Un aiuto concreto ai lavoratori per affrontare il carovita. Ma anche un modo per rendere più leggero il contributo fiscale delle aziende. Sono le novità introdotte dalla conversione in legge del cosiddetto decreto lavoro, tra cui figura una nuova soglia dell’esenzione fiscale dei fringe benefit per il 2023, portata fino a un massimo di 3mila euro. […]

Sono passati tre anni da quando un incendio ha distrutto l’impianto di selezione della frazione secca di rifiuti a Grammichele (in provincia di Catania) di proprietà di Kalat Ambiente Srr e gestito in house da Kalat Impianti. «Finalmente il governo regionale ci ha comunicato di avere individuato una soluzione operativa per la ricostruzione e il […]

«Era come avere la zip del giubbotto chiusa sopra e aperta sotto: ecco, noi abbiamo voluto chiudere la zip di questo giubbotto». Indispensabile se si parla di Etna, dove fa sempre fresco. È nato così CraterExpress, la nuova proposta che permette di raggiungere la vetta del vulcano a partire dal centro di Catania, con quattro […]

Sul nuovo social network X, tale Esmeralda (@_smaragdos), commenta un articolo del Domani a proposito dei finanziamenti alla Cultura elargiti dai Fratelli d’Italia siciliani: «Amici, soldi (pubblici) e politica. In Sicilia tutto fa brodo. Su questo penso non leggerò un commento croccante di Ottavio Cappellani. Perché gli amici so’ amici, gli ex amici so’ nemici». […]

Dodici mesi, 52 settimane e 365 giorni (attenzione, il 2024 è bisestile e quindi avremo un giorno in più di cui lamentarci). Un tempo legato da un unico filo: l’inadeguatezza. Culturale, innanzitutto, ma anche materiale, davanti ai temi complessi, vecchi e nuovi. Difficoltà resa evidente dagli argomenti che hanno dominato il 2023 siciliano; su tutti, […]

Il seme del cambiamento. Timido, fragile e parecchio sporco di terra, ma è quello che pare stia attecchendo in questi ultimi mesi, dopo i più recenti episodi di violenza sulle donne. In principio, quest’estate, fu lo stupro di gruppo a Palermo. In questi giorni, il femminicidio di Giulia Cecchettin in Veneto. Due storie diverse – […]

Mai come in campagna elettorale si parla di turismo. Tornando da Palermo con gli occhi pieni dei metri di coda – moltiplicata per varie file di serpentina – per visitare la cappella Palatina e qualunque mostra appena un piano sotto, lo stato di musei e beni archeologici di Catania non può che suscitare una domanda: […]

Riforme che potrebbero essere epocali, in termini di ricaduta sulla gestione dei territori e nella vita dei cittadini, ma che sembrano frenate dalla passività della politica. Sembra serena ma pratica- e soprattutto, attendista – la posizione di Ignazio Abbate, parlamentare della Democrazia Cristiana Nuova chiamato a presiedere la commissione Affari istituzionali dell’Assemblea regionale siciliana. Quella […]

Dai rifiuti alla mobilità interna della Sicilia, che avrà una spinta grazie al ponte sullo Stretto. Ne è convinto Giuseppe Carta, deputato regionale in quota autonomisti, presidente della commissione Ambiente, territorio e mobilità all’Assemblea regionale siciliana. Tavolo di lavoro che ha in mano anche due leggi su temi particolarmente delicati: urbanistica e appalti. Con in […]

Dall’agricoltura alle soluzioni per il caro energia; dalle rinnovabili di difficile gestione pubblica allo sviluppo delle imprese bandiera del governo di Renato Schifani. Sono tanti, vari e non semplici i temi affidati alla commissione Attività produttive presieduta da Gaspare Vitrano. Deputato passato dal Pd a Forza Italia, tornato in questa legislatura dopo un lungo processo […]