Credit crunch, le banche sbattono la porta in faccia alle pmi siciliane

di Tulipano Nero

Il denaro costa più caro al Sud.  Questa volta la conferma arriva da uno studio realizzato dalla Confartigianato, che ha calcolato lo spread dei tassi di interesse legandoli alla geografia: oggi alle imprese conviene di più accendere un mutuo a Bolzano, dove i tassi si attestano al 3, 91%, che non a Crotone, dove invece i tassi medi imposti ai piccoli imprenditori si aggirano intorno all’8,21%, con un aumento di 161 punti base tra giugno 2011 e giugno 2012. Il rapporto di Confartigianato mette anche in evidenza il calo della quantità di finanziamenti alle aziende, diminuita del 4,5% tra agosto 2011 e agosto 2012.

Le più penalizzate sono le piccole imprese con meno di 20 addetti, i cui finanziamenti si sono ridotti del 4,9%. A ‘soffrire’ ancora di più il razionamento del credito sono le imprese artigiane: da giugno 2011 al primo semestre 2012 lo stock dei finanziamenti è diminuito del 7,2% e si attesta a 53,3 miliardi. A livello regionale, la flessione dei finanziamenti alle imprese tra agosto 2011 e agosto 2012 è stata del -2,9%. “Per le 27.000 piccole imprese siciliane- spiega Filippo Ribisi, presidente di Confartigianato Sicilia- la contrazione vera e propria è iniziata prima che per quelle di medio grandi dimensioni, già a partire dal mese di dicembre 2011, con una diminuzione importante mentre i prestiti verso le aziende con più di 50 addetti continuavano ad aumentare (+1,1%).

L’aggravarsi del credit crunch nel secondo trimestre 2012 evidenzia una preoccupante espansione dell’area di irrigidimento, ossia di quella componente di imprese che si è rivolta al sistema bancario ma si è vista accordare un credito di molto inferiore rispetto alle aspettative, o non si è vista accordare alcun finanziamento. Serve uno sforzo comune per trovare soluzioni che invertano questa tendenza. In Sicilia paghiamo lo scotto di non avere banche locali di riferimento per le imprese artigiane; per risolvere tale deficit, chiediamo al nuovo governo regionale di far si che la Crias assuma sempre più il ruolo di banca del sistema imprenditoriale artigiano. In altri paesi d’Europa si creano banche pubbliche, da noi non si ha il coraggio e la forza di far diventare istituto di credito, mettendolo sul mercato, un finanziatore che ha tutte le caratteristiche di banca pubblica.

Il credito- conclude Ribisi- è il carburante indispensabile per rimettere in moto l’economia e ridare slancio e fiducia ai nostri imprenditori”. Nell’Isola, maglia nera per tassi d’interesse più elevati è la provincia di Caltanissetta, dove le imprese pagano interessi fino 7,89%. Non è così per tutti. Se le imprese soffrono, la “Casta” ride. Già, perché il dettagliato report di Confartigianato, che analizza il rapporto tra le imprese ed il sistema bancario, non tiene però conto delle agevolazioni previste per i deputati dell’Assemblea regionale siciliana i quali, se vogliono accendere un mutuo, pagano alle banche solo l’1% di tassi. In questo, riusciamo a superare il Nord.


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