Il presidente della Regione, e attuale assessore a interim alla Sanità, parla del momento attuale della Sicilia. Tra la zona rossa a Palermo, l'attesa per le nuove dosi di vaccino e le critiche dei partiti che all'Ars lo vorrebbero dimissionario
Covid, Musumeci attacca l’opposizione: «Sciacalli» Poi se la prende con la poca disciplina dei cittadini
«Tanti sciacalli che accerchiano il governo di centrodestra in Sicilia». Con l’eco delle polemiche che ancora non si è placata per l’inchiesta della procura di Trapani che ha portato alle dimissioni da assessore di Ruggero Razza, Nello Musumeci torna a parlare di Covid, difendendo l’operato della Regione. «Non vogliamo nascondere né i morti né i guariti, i siciliani devono sapere che al governo c’è gente per bene», ha detto nel corso di una conferenza stampa tenuta a Catania. Il riferimento è alle 258 vittime che sono state aggiunte al computo comunicato negli ultimi mesi al ministero della Salute. A chi gli ricorda le richieste di dimissioni arrivate dall’opposizione, il governatore replica parlando di «una ignobile campagna di denigrazione messa in piedi dall’opposizione».
Nelle ultime 24 ore intanto le vittime per Covid in Sicilia sono state 14, mentre 439 i nuovi contagi. L’attenzione resta sempre alla campagna vaccinale. «Nella giornata di ieri sono state superate le ventimila dosi inoculate – ha commentato Musumeci – Nei prossimi giorni contiamo di assestare ulteriormente il dato e di completare il coinvolgimento dei medici di famiglia, cui possiamo destinare una ulteriore dotazione di vaccini Moderna. A metaà aprile, inoltre, è previsto l’arrivo tanto atteso delle prime dosi del vaccino Janssen di Johnson&Johnson».
In merito alla scelta di porre prima la città di Palermo e poi l’intera provincia in zona rossa, Musumeci rimanda al mittente le critiche: «La scelta non poteva essere essere assolutamente rinviabile». Poi sui possibili allentamenti futuri a livello regionale: «Se in zona gialla non manteniamo il rispetto delle regole poco ci vuole e tornare indietro. E oggi stiamo pagando degli effetti della Pasqua e della Pasquetta. Siamo a un tasso di contagii, soprattutto nella Sicilia occidentale, particolarmente alto tanto». Inevitabile, infine, un riferimento al senso di responsabilità e non solo. «Una beffa che un commerciante deve chiudere e vede le strade piene di gente a passeggio. Non è possibile questo – ha attaccato il governatore – succede perché non c’è responsabilità collettiva sufficiente e non c’è la presenza sufficiente della forze dell’ordine».