Un anno da quella tragica notte del 13 gennaio, in cui la nave da crociera Costa Concordia fece il suo ‘inchino’, avvicinandosi troppo allIsola del Giglio. Un errore che è costato la vita a 32 persone.
Stamattina è stata celebrata la commemorazione di quel tragico incidente, con i familiari e i parenti delle vittime arrivati per l’occasione nell’isola toscana. Struggente il ricordo celebrato dalle sirene dei traghetti che hanno suonato a lutto.
Ma non ha un corpo su cui piangere Elio Vincenzi, marito di Mariagrazia Trecarichi, la donna siciliana, originaria dell’Ennese, ma residente a Priolo Gargallo, in provincia di Siracusa, che risulta essere, ancora, a distanza di un anno, lunica dispersa tra i passeggeri della nave insieme con il cameriere indiano Terence Russel Rebello.
Oggi, durante la celebrazione della Santa Messa, il pensiero è andato anche a lei.
Mariagrazia era in vacanza per festeggiare il suo 50esimo compleanno insieme alla figlia Stefania Vincenzi di 17 anni, il fidanzatino coetaneo della ragazza, Andrea Ragusa, e lamica Luisa Antonia Virzì, 49 anni, il cui corpo venne ritrovato nella parte immersa della nave a distanza di pochi giorni dal tragico incidente.
“Aggrappati a me sono le ultime parole che un amico, al telefono, sentì dire a Mariagrazia, che si rivolgeva allamica che non sapeva nuotare. Poi il silenzio.
Anche la figlia Stefania non riesce a darsi pace e ha un ricordo ancora nitido di quella tragica notte.
La sera del naufragio, Maria Grazia e Luisa erano tornate in cabina a prendere il salvagente. Stefania stava salendo su una scialuppa con il suo ragazzo, quando lha chiamata la mamma: «Stai tranquilla, sono a bordo di una lancia anchio, ci vediamo a terra».
Probabilmente non era vero, era solo un modo per tranquillizzare la figlia e per sollecitarla a mettersi in salvo.
Maria Grazia e la sua migliore amica non erano riuscite ad arrivare alle scialuppe, erano rimaste aggrappate alla nave sul lato di dritta, ormai del tutto inclinato e rimasto sommerso. (a destra, oto tratta da mondoinformazione.com)
Ma, come detto, il suo corpo non è stato ancora ritrovato.
Una targa in suo onore giace in fondo al mare proprio in corrispondenza dello scoglio delle Scole, dove si è incastrata la nave. È stato proprio il marito a deporla, insieme al vicesindaco del Comune dell’Isola del Giglio, Mario Pellegrini, il 6 luglio scorso a 25 metri di profondità.
Là sotto mi sento con lei – ha detto Vincenzi dopo quella esperienza . Ogni volta che ritorno in quel posto mi sento a casa, sono molto sereno perché tutto mi parla di mia moglie”.
Un gesto che consola ma che non basta per fermare il dolore per la perdita di una mamma e di una moglie come Maria Grazia Trecarichi.
I familiari aspettano ancora i resti della donna per darle una degna sepoltura.
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