Il 'silenzio assordante' che accompagna l'invio presso gli uffici della corte dei conti dell'elenco degli enti di formazione professionale che sono stati finanziati con i fondi dell'avviso 20 viene rotto da un comunicato dell'unione lavoratori liberi f. P. Della sicilia. Per la cronaca, si tratta di 286 milioni di euro che dovrebbero finanziaria corsi di formazione professionale per i prossimi tre anni.
Cosa si nasconde dietro l’Avviso 20?
Il ‘silenzio assordante’ che accompagna l’invio presso gli uffici della Corte dei Conti dell’elenco degli Enti di formazione professionale che sono stati finanziati con i fondi dell’Avviso 20 viene rotto da un comunicato dell’Unione Lavoratori Liberi F.P. della Sicilia. Per la cronaca, si tratta di 286 milioni di euro che dovrebbero finanziaria corsi di formazione professionale per i prossimi tre anni.
Dell’Avviso 20 si conosce l’elenco provvisorio. Che ha scatenato un sacco dii polemiche perché ad essere stati scelti, guarda caso, sono, in grande maggioranza, enti riconducibili ai partiti (Pd in testa, Pdl, Udc, Fli e altre sigle minori) e a due organizzazioni sindacali, la Cisl e la Uil. Così, ieri, il governo regionale e il dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, sempre della Regione, hanno deciso di tenete nascosto l’elenco degli enti ‘fortunati’. Una scelta non proprio democratica, visto che si tratta di soldi pubblici e non di denaro di ‘proprietà’ del governo regionale e del dottor Ludovico Albert che comunque, a sua giustificazione, ha il fatto di essere un piemontese.
Al’Unione Lavoratori Liberi la cosa non va proprio giù. “Ci risiamo, torniamo a denunciare l’agonia del sistema formativo siciliano – si legge nel comunicato dell’organizzazione sindacale -. E come non parlare di Ludovico Albert, diventato più famoso in Sicilia che nell’originario Piemonte. Sì, proprio cosi, un super tecnico da 250 mila euro l’anno puliti che ha insegnato ai siciliani come si possa innovare un comparto introducendo, a cadenza quasi quotidiana, nuove e pittoresche procedure amministrative e contabili”.
“Nei giorni scorsi – prosegue la nota del sindacato -si è inventato di far uscire da casa il megabando da 286 milioni (ingrassatosi di un ulteriore milione nel frattempo) per far visita agli Uffici di Via Notarbartolo (leggere la sede della Corte dei Conti a Palermo ndr) e sostenere un importante esame. Peccato che si sia limitato a risparmiare le parole nel formulare uno scheletrico comunicato. Proprio lui che ha abituato tutti ad uscite ricche di aggettivi e pittoresche frasi, a volte intonate con tono grave e offensivo, che hanno arricchito la cultura isolana. Una cultura caratterizzata da un miscuglio di connotati la cui fonte, le diverse dominazioni, ne caratterizza la unicità. In questo Albert si distingue, e per questo lo ‘ringraziamo’. Così come si differenzia da tutti per la capacità di fare o non fare trovando il consenso, sempre e comunque, dalle Organizzazioni datoriali, Forma, Confap e Cenfop, oltre che delle sigle sindacali storiche dei lavoratori”.
Quindi la ‘bordata’: “Tenere chiusi in un cassetto gli allegati – si legge sempre nella nota dell’Unione Lavoratori Liberi – lasciare nel limbo migliaia di lavoratori, nascondere gli elenchi di vinti e vincitori getta la Sicilia nel grigiore di ipotetiche ma realistiche e quindi inimmaginabili occulte regie”.
Poi un quasi avvertimento ironico: “Siamo convinti invece che si tratta di una delle tante dimenticanze di Albert, alle quali ci siamo abituati, e quindi nelle prossime ore leggeremo i promossi ed i bocciati. Se così non dovesse essere, il governo regionale si assumerebbe una pesante grana: in una fase pre-elettorale ed elettorale il silenzio su fatti amministrativi così rilevanti – spendere cioè 286 milioni (più 1) di euro nel 2012, ed anche nel 2013 e 2014 – potrebbe celare in sé atteggiamenti tipici che il codice penale connota come reati, con il rischio di gettare sul lastrico un popolo di persone per bene. Ai magistrati contabili il compito di fare la pagellina, ad altri il ruolo di difendere la legalità di questa terra”.
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