Sette proiezioni di registi emergenti siciliani, un videoclip musicale e una chicca pluripremiata nata fuori dalla Trinacria. Tra commedia, ironia e tematiche sociali. E' la ricetta della rassegna di cortometraggi che si terrà al Cortile Platamone domani, 6 settembre, pensata dal suo direttore artistico, il regista palermitano Davide Catalano, come una vetrina per lavori di qualità made in Sicily
Corti in Cortile rassegna per talenti siciliani Cinema sotto le stelle al Cortile Platamone
Nove cortometraggi sotto le stelle del cielo di fine estate e per «valorizzare il talento dei registi emergenti siciliani». E’ l’obiettivo di Corti in Cortile, rassegna di film brevi organizzata dall’associazione culturale Visione Arte e inserita all’interno del cartellone estivo catanese, giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Il 6 settembre alle 21, nella Corte Mariella Lo Giudice del Palazzo della Cultura, si darà ai catanesi «un’alternativa nostrana al festival di Venezia», anticipa orgoglioso il direttore artistico Davide Catalano, regista 36enne palermitano d’origine ma trapiantato a Catania da 16 anni. Che per la scelta dei titoli che saranno proiettati giovedì sera al Cortile Platamone si è basato sulla «grande qualità di ciascun lavoro, e sulle emozioni che sono capaci di trasmettere al pubblico».
Sullo schermo, si alterneranno storie siciliane e non. Racconti di introspezione e viaggio, di conflitti tra servi e padroni in chiave moderna, lotta contro gli stereotipi di una Sicilia spesso ancora troppo arretrata, del grande potere del nostro linguaggio non verbale. Ma anche di omosessualità, musica, amore ai tempi di internet e di tabelline. E una chicca nata fuori dalla Trinacria: Stand by Me, cortometraggio esilarante di Giuseppe Marco Albano, vincitore del Nastro d’Argento nel 2011, che esorcizza l’incubo di tutti gli esseri umani: la morte. Tra riflessione ed ironia. «Non ho seguito un filo rosso per legare insieme i corti, ma cerco sempre di dare un’immagine positiva della Sicilia», sottolinea Catalano. Nel corso della serata ci sarà spazio per temi seriosi che daranno il cambio a storie più leggere, «facendo uno switch tra commedia e sociale, per fare in modo che la gente non si stanchi. E «per vincere i luogo comune che il cinema in Sicilia parla solo di mafia», afferma il direttore artistico.
Nessun bando per individuare i corti da inserire in programma. Perché, come spiega Catalano, la rassegna è fatta per intrattenere i presenti e fare da cassa di risonanza per talenti. «Non è una competizione, non ci saranno vincitori né vinti – sottolinea il regista – ma tutti avranno una vetrina in cui farsi conoscere, raccontarsi e mostrare al pubblico la qualità dei loro film». Una rassegna «di successo», che ogni anno attira al Palazzo Platamone «tantissima gente», realizzata però «senza l’aiuto di finanziamenti pubblici», lamenta Catalano. «Niente soldi dai Beni culturali per Corti in Cortile – spiega il direttore artistico – Abbiamo solo gli sponsor privati e, ovviamente, parte dei fondi li mettiamo di tasca nostra. Neppure il Comune, di cui abbiamo il patrocinio, è riuscito a finanziarci perché soldi non ne ha», si rammarica. Anche se la rassegna è inserita all’interno di Catania in Prima, tabellone degli eventi estivi promosso dal Palazzo degli Elefanti, ed ospitato da una struttura comunale.
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Nove i video in programma, tutti in un’unica serata ad ingresso libero. Si parte con Terra di Piero Messina, arrivato in finale al festival di Cannes, che racconta il segreto viaggio di un uomo che ritorna a casa in barca. A seguire Cusutu n Coddu di Giovanni La Pàrola, ambientato durante la rivolta di un gruppo di contadini affamati in un piccolo feudo siciliano di fine ‘800; K@biria, di Sigfrido Giammona, che affronta il tema del rapporto tra un padre e il figlio omosessuale; La voce del corpo di Luca Vullo, mini docu-film sulla pittoresca comunicazione non verbale del popolo siciliano, con interviste ad attori ed artisti della nostra terra come Pippo Baudo e Lucia Sardo; Lattesa, videoclip sulla musica del compositore e pianista Gabriele Denaro; 7 x 8 di Nicola Palmieri, che racconta di una bambina con l’incubo delle tabelline; Disinstallare un amore di Alessia Scarso, su come superare il trauma dell’abbandono amoroso ai tempi di internet e facebook; Lo Sposalizio di Francesco Lama, la storia di Don Totò che sta preparando il matrimonio della figlia, tra malelingue, pregiudizi e imprevisti in un piccolo paesino siciliano. Per chiudere con Stand by me di Giuseppe Marco Albano, pellicola pluripremiata che ironizza sulla morte tramite la figura di un impresario di pompe funebri che propone ai suoi clienti soggiorni a quattro stelle al cimitero.
Non solo cinema, ma anche spazio anche all’arte e all’impegno sociale. Alle ore 19 la rassegna – che è ad ingresso libero – sarà aperta con un’allestimento a cura dell’archietto Renato Basile dell’associazione Reba, dal titolo Architettura proibita: «San Berillo si riveste di bellezza», con mostre di scultura delle opere di Igor Castellano e fotografica di Sebastiano Auteri. Una collaborazione, quella tra Reba e Visione Arte, che va avanti da due anni, «per realizzare una grossa rassegna di corti a San Berillo, in piazzetta delle Belle, su cui stiamo lavorando», spiega Catalano. «Corti in Cortile sposa il progetto di Architettura proibita, per raccontare e dare risalto attraverso le arti ad uno dei quartieri più maltrattati della città».
[Foto di caixa de luz]