Corteo 25 aprile, vietato il percorso tradizionale Salta il passaggio davanti a sede di Casa Pound

«Motivi di ordine pubblico e sicurezza dei partecipanti» e il tradizionale corteo del 25 aprile, festa della Liberazione dal nazifascismo, a Catania dovrà cambiare il suo percorso. A comunicarlo a Claudio Longhitano, presidente provinciale dell’Associazione nazionale partigiani italiani, è stata ieri pomeriggio la questura etnea. Proponendo una variazione rispetto alle tappe richieste ed evitando il passaggio della manifestazione da piazza dell’Idria, dove da qualche mese ha aperto una sede il movimento di estrema destra CasaPound. «Da oltre vent’anni facciamo sempre la stessa strada – spiega Paolo Parisi, componente del comitato provinciale dell’Anpi – Da quest’anno non potremo più». La partenza del corteo è fissata, come sempre, alle 9.30 da piazza Stesicoro. Poi via Etnea, piazza Duomo, via Vittorio Emanuele, via Plebiscito, via Osservatorio, via Mascali, via Biblioteca e piazza Dante. Stavolta, però, la richiesta degli uffici della questura catanese è di andare da via Plebiscito a via Garibaldi, imboccare via Santissima Trinità, passare da via Quartarone e da là arrivare sempre di fronte alla chiesa di San Nicolò l’Arena.

«Domani, alle 9, faremo una conferenza stampa per spiegare meglio tutto quello che sta accadendo – interviene il presidente Claudio Longhitano – Verbalmente mi è stato detto che il problema era proprio la sede di CasaPound, ma nel provvedimento prescrittivo che abbiamo ricevuto di questo non si fa menzione. Si parla, genericamente, della sicurezza dei partecipanti al nostro corteo». Una posizione, quella della questura, che lascia più che interdetti gli attivisti antifascisti del capoluogo etneo. «Si impedisce al corteo del 25 aprile di passare da CasaPound, quando bisognava impedire a loro di aprire», dicono in molti. «Noi non faremo il percorso che avevamo richiesto – anticipa Longhitano – perché chiaramente quello è stato vietato. Ma non intendiamo neanche seguire quello che ci è stato prescritto dalla questura. Non è possibile farsi da parte in questo modo». 

Fino a questo momento, gli incontri in questura sono stati infruttuosi. Ieri pomeriggio l’Anpi ha incontrato le altre sigle – partiti, movimenti, associazioni – che colorano la manifestazione della Liberazione ogni anno, e una delegazione dovrebbe presentarsi in questura, oggi pomeriggio, per tentare per l’ultima volta di ottenere che il serpentone di cittadini, col fiore del partigiano appuntato sul petto, possa effettuare il percorso tradizionale. Compreso il passaggio davanti all’immobile in cui si è stabilito il gruppo catanese dell’organizzazione neofascista etnea. Già prima dell’apertura della sede, i problemi legati alla presenza della struttura di estrema destra si erano fatti evidenti: i primi a manifestare erano stati gli studenti del vicino liceo classico Spedalieri. A loro si erano poi accodati. pochi giorni dopo, i giovanissimi della piattaforma Non vogliamo CasaPound


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