Corso Sicilia, ecco l’ordinanza contro clochard e degrado «Incremento di bivacchi. Previste multe fino a 300 euro»

Un’ordinanza per ripristinare il decoro e la sicurezza in tutta l’area del centro storico di Catania, e non solo, con multe, previste, per tutti coloro che non la rispetteranno fino al 31 dicembre 2018. A firmare il provvedimento urgente il nuovo sindaco di Forza Italia Salvo Pogliese. Già intervenuto duramente dopo il servizio, mandato in onda dalla trasmissione di Canale 5 Matrix la sera durante cui l’azzurro ufficializzò la sua corsa a Palazzo degli elefanti, sulla situazione del corso Sicilia. «Mi sento umiliato e profondamente offeso», aveva detto Pogliese in un comunicato stampa dopo la puntata. Passata l’elezione ecco uno dei primi provvedimenti da primo cittadino.

Nel documento, quattro pagine pubblicate sulla sezione amministrazione trasparente del Comune di Catania, vengono elencati i motivi che avrebbero portato alla decisione. In premessa l’aumento della presenza di turisti in città e in particolare in centro. Subito dopo si passa ad alcune considerazioni. Nell’elenco finisce l’incremento di persone che bivaccano «utilizzando oggetti di varia natura come coperte, scatoloni, materassi al fine di costituire un giaciglio per lo stazionamento, ovvero per il consumo di cibo e bevande alcoliche espletando anche le funzioni fisiologiche». Un’attività, si continua a leggere nel documento, che avverrebbe «giorno e notte» e in particolare – soltanto per elencarne alcune – tra corso Sicilia, piazza Giovanni XXIII, piazza Dante, via Crociferi, piazza Giovanni Verga, corso Italia, piazza della Repubblica e via Ventimiglia. 

I soggetti finiti sotto la lente d’ingrandimento, che stando a quanto riportato nell’ordinanza, sarebbero spesso accompagnati da cani «causano un senso di disagio diffuso tra la popolazione e i turisti, determinando un senso di degrado e precarietà delle condizioni igenico sanitarie». Con loro anche chi, in gruppo, si raduna lungo le strade della città bevendo alcolici. A sostegno di questa tesi viene citata un’indagine, di cui non si conoscono i dettagli, che sarebbe stata portata a termine dal corpo di polizia municipale diretto dal comandante Stefano Sorbino: «È stato documentato il fenomeno del deturpamento e imbrattamento dei beni pubblici anche di pregio storico».

Un insieme di casi che imporra il «divieto di bivacco» nelle aree indicata nell’ordinanza. Ma anche quello di consumare alcolici lontano dai locali e di portare con sé strumenti che potrebbero essere utilizzati per imbrattare muri o monumenti. Per i trasgressori previste sanzioni da un minimo di 50 euro a un massimo di 300 euro. Per i recidivi la somma sarà raddoppiata. Coloro che imbratteranno e arrecheranno danni, invece, dovranno ripristinare i luoghi a loro spese. A fare osservare l’ordinanza, oltre ai vigili urbani, saranno chiamati polizia, carabinieri, guardia di finanza 


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