Corso Martiri, in 105 lasciano le baracche Ma restano i problemi per i residenti

«Non c’è più nessuno, sono rimasti solo i topi e una montagna di rifiuti». Rosanna Scorsonelli abita al terzo piano di un palazzo che sovrasta una delle fosse di Corso Martiri della Libertà, la prima venendo da piazza della Repubblica. Per anni, affacciandosi alla finestra ha potuto controllare le abitudini quotidiane della comunità di bulgari e rom che lì aveva costruito una baraccopoli. Da qualche giorno non più. Le sue parole confermano quanto illustrato ieri dall’assessore alle Politiche Sociali del comune di Catania, Carlo Pennisi: 105 persone, di cui 17 minori, sono state allontanate.

Trovare una soluzione per tutti non è stato semplice. Secondo i dati forniti dall’amministrazione 32 persone sono tornate in Bulgaria, con l’incentivo economico del Comune; 31 hanno trovato una sistemazione abitativa alternativa grazie al sostegno nel pagamento dell’affitto per i primi mesi; cinque donne hanno ottenuto un lavoro con pernottamento, mentre le ultime 37 hanno lasciato spontaneamente le baracche. In parallelo alle soluzioni abitative, per alcuni è stato affiancato anche un sostegno per quanto riguarda l’aspetto occupazionale: 11 donne e nove uomini hanno attualmente un lavoro. Al momento di abbandonare le baracche, qualcuno ha anche ricevuto direttamente dei soldi. «Ho visto un uomo, vestito distintamente, che ha distribuito delle banconote alle persone che avevano raccolto le loro cose e stavano per andarsene», racconta Rosanna.

In generale, si legge nella relazione finale delle attività del Presidio leggero, «sono state accolte, censite, ascoltate e assistite 136 persone, delle quali sono state compilate schede anagrafiche personali e familiari, con particolare attenzione a tutte le informazioni utili per una scrupolosa individuazione degli effettivi bisogni ed aspettative e la definizione di un articolato progetto di vita». Per loro sono previsti anche dei corsi di formazione di base: quello per l’insegnamento della lingua italiana è iniziato il 25 marzo, gli altri – educazione civica, sicurezza sul posto di lavoro, educazione sanitaria e tecnologie dei materiali –  partiranno il 9 aprile.

Gli ingressi delle fosse sono stati murati e il sindaco Raffaele Stancanelli ha annunciato l’imminente intervento delle ruspe per rimuovere le montagne di rifiuti e quello che resta delle baracche. Si prospetta dunque un’intensa attività nel mese precedente alle elezioni. Ma i problemi per i residenti restano. «La sera continua ad esserci prostituzione – denuncia Rosanna – proprio sotto casa mia si vede sempre la stessa ragazza che si prostituisce. Fino ad ora riceveva i clienti in una delle baracche, ma ieri notte stavano per farlo sul marciapiedi. Oltre a questo – conclude – è urgente una derattizzazione perché le strade sono infestate dai topi».


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Sono quasi del tutto vuote le tre grandi fosse lasciate per anni nel degrado al centro della città. La comunità di bulgari e rom che si era insediata ha abbandonato la baraccopoli: alcuni sono rientrati in patria, altri hanno trovato una sistemazione alternativa con il sostegno del Presidio leggero. Tutti, secondo l'amministrazione, se ne sono andati spontaneamente. Grazie ad un incentivo economico. Rimangono i rifiuti, i topi e il giro di prostituzione. «Prima ricevevano i clienti all'interno, adesso sul marciapiedi», denuncia una residente. Guarda le foto

Sono quasi del tutto vuote le tre grandi fosse lasciate per anni nel degrado al centro della città. La comunità di bulgari e rom che si era insediata ha abbandonato la baraccopoli: alcuni sono rientrati in patria, altri hanno trovato una sistemazione alternativa con il sostegno del Presidio leggero. Tutti, secondo l'amministrazione, se ne sono andati spontaneamente. Grazie ad un incentivo economico. Rimangono i rifiuti, i topi e il giro di prostituzione. «Prima ricevevano i clienti all'interno, adesso sul marciapiedi», denuncia una residente. Guarda le foto

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