Lo scorso autunno, come MeridioNews è in grado di svelare, la direzione investigativa antimafia di Catania ha effettuato delle verifiche sul faldone che riguarda l’appalto per i primi quattro lotti di corso dei Martiri. «Sì, lo sapevo», dichiara a MeridioNews Giuseppe Capizzi, titolare della ditta appaltatrice dell’opera. «Secondo me i controlli – continua l’imprenditore – erano legati a quei certificati antimafia partiti in ritardo». Capizzi, che assicura di non essere stato sentito né dalle forze dell’ordine né dalla procura, si riferisce a quanto accaduto la scorsa estate. Il 20 luglio i lavori (e i pagamenti) vennero sospesi a causa dell’assenza, tra le carte, della documentazione antimafia di due aziende fornitrici, tenute a produrla per via del rigido protocollo di legalità stipulato poco prima che i lavori partissero. Incartamenti che però adesso sarebbero stati consegnati. L’ultimo soltanto pochi giorni fa, come conferma al nostro giornale l’assessore ai Lavori pubblici Pippo Arcidiacono. Fino a ora, non è chiaro se qualcosa sia emerso dai controlli della Dia. Frattanto, i cantieri sono ripartiti a dicembre.
Ora il Comune di Catania chiederà all’azienda Consorzio stabile progettisti costruttori di consegnare i primi quattro lotti del maxi appalto di corso dei Martiri. Una decisione assunta per interrompere la slavina dei ritardi sul completamento delle opere, che, sulla base del crono programma di partenza, avrebbero dovuto vedere la luce nel giugno 2018. L’incontro decisivo con la ditta appaltatrice, di proprietà dell’imprenditore di Maletto Giuseppe Capizzi, è fissato per i primi giorni della settimana. I quattro mini appalti – che coincidono con le aree Vp3, Vp4, Vp5 e Vp6 di quello principale – sono alle rifiniture, se non per un dettaglio: Capizzi deve sostituire le panchine che sono state già sistemate sulle passeggiate del corso e in piazza Grenoble.
L’amministrazione Pogliese, infatti, ha preteso che l’arredo urbano, panche comprese, fosse il medesimo previsto dal capitolato, compiendo un passo indietro rispetto alle richieste che il Comune aveva fatto alla ditta in precedenza. Si ritorna dunque ai blocchi di cemento senza schienale. La ditta avrebbe individuato il modello richiesto, ora attende il parere conforme di Istica, società privata che sovrintende all’intero rilancio di San Berillo, oltre che stazione appaltante di riferimento. Questa coda dell’appalto, a parere dell’assessore Arcidiacono, potrebbe avere «tempi brevi, forse un mese». Secondo Giuseppe Capizzi, invece, potrebbe rendersi necessaria qualche settimana in più. «Io sono felice», dice l’imprenditore in merito all’ipotesi della consegna dei cantieri. Tra un mese o poco più Palazzo degli elefanti dovrebbe bandire inoltre il secondo e ultimo intervento effettuato con denaro comunale. Fra piazza della Repubblica e la fossa di corso dei Martiri dovranno essere costruiti un parcheggio multipiano interrato e la prima parte del parco-boulevard, per una spesa di circa 14 milioni di euro. Nel frattempo, però, nei quattro settori del primo appalto, praticamente ultimati, non mancano sporcizia e situazioni di degrado, come più volte documentato.
Quanto ai pagamenti, Capizzi attende ormai un’ultima tranche pari a circa il 20 per cento del costo dell’opera, fissato in un milione 438mila euro. L’appaltone di corso dei Martiri vale, tra interventi pubblici e privati, oltre 200 milioni di euro. Il quartiere è destinato a tramutarsi in un lungo boulevard verde, con spazi commerciali e ricettivi, snodandosi da piazza della Repubblica fino a piazza Giovanni XXIII e la stazione ferroviaria. Il master plan lo avevano firmato l’allora sindaco Raffaele Stancanelli e l’architetto Mario Cucinella, in collaborazione con la società Land Kipar, subentrato all’archistar Massimiliano Fuksas. Il tutto, sei anni fa, era confluito in una Convenzione urbanistica fra Comune e privati che possiedono i terreni. Istica-Cecos, holding adesso di proprietà della banca Unicredit, assieme a Risanamento San Berillo srl, detiene la proprietà delle aree.
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