Dietro le quinte della direzione regionale del pd siciliano. Tre ore di ritardo perche' crocetta voleva a tutti i costi lumia in lista alle europee. Ma il segretario raciti ha risposto picche
Corradino Mineo: “Crocetta è un personaggio sulfureo. La sua esperienza di Governo è alla fine”
DIETRO LE QUINTE DELLA DIREZIONE REGIONALE DEL PD SICILIANO. TRE ORE DI RITARDO PERCHE’ CROCETTA VOLEVA A TUTTI I COSTI LUMIA IN LISTA ALLE EUROPEE. MA IL SEGRETARIO RACITI HA RISPOSTO PICCHE
di Carmelo Raffa
Tre ore e mezzo di ritardo per iniziare la riunione della direzione regionale del PD siciliano fissata per le nove di ieri, a Palermo. La causa di questa lunga pausa, il riesame, nei corridoi dell’hotel delle Palme, della spinosa insistenza da parte di Rosario Crocetta &Co. di pretendere una deroga sui criteri per le candidature ed inserire in questo solo modo possibile Beppe Lumia nella lista del Partito Democratico.
Alla fine è prevalso il buon senso: non si può iniziare una nuova era politica, come afferma il Segretario regionale del PD, Fausto Raciti, contrapponendo la deroga alla regola.
Dopo aver sistemato la questione candidature, sono iniziati i lavori in un ritrovato spirito unitario. La parola è andata al segretario Raciti, che ha ribadito di non voler far nessun passo indietro rispetto all’Assemblea del partito tenutasi domenica scorsa. Da qui la sua richiesta di mettere in piedi al più presto un vero Governo regionale di svolta al quale il Partito intende contribuire sia in termini di progettualità, sia di personale adeguato alla situazione.
A seguire, nei vari interventi, ci corre l’obbligo di citare quello del Senatore Corradino Mineo, che come risaputo fa parte della componente di sinistra che si richiama a Giuseppe Civati. Abbiamo sentito telefonicamente il diretto interessato che ci ha confermato che, per quanto riguarda il Governo della Regione, ne ha lodato i meriti relativi alle inchieste scaturite sulla formazione e su altri abusi esistenti nella gestione di fondi regionali, sottolineando, però, anche demeriti: “Crocetta – ci ha detto – è un personaggio sulfureo, siamo alla fine della sua esperienza di Governo che è un fallimento. Il governatore non ha attuato neppure la metà di quello che aveva detto nel suo programma”.
Ovviamente, il senatore Mineo non ha certo voluto dire che il governatore è un po’ demoniaco. Il “sulfureo” si riferiva certamente allo zolfo che ‘infiamma’ spesso i ragionamenti, qualche volta un po’ contorti, dell’attuale presidente della Regione. Non è da escludere che il riferimento potesse riguardare lo zolfo che infesta l’aria di Gela, la ‘ridente’ cittadina che ha dato i natali al governatore da oltre 50 anni ‘ostaggio’ dell’Eni.
Queste parole hanno fortemente irritato il governatore Crocetta che intervenendo e rispondendo a Mineo ha detto: “Sembra un discorso di un killer venuto dall’Est. La mia esperienza è alla fine? Io non ho il problema di diventare senatore con il listino bloccato”
Alla risposta impulsiva e alquanto scomposta di Rosario Crocetta, Corradino Mineo ci ha precisato che i nodi principali della Regione non sono stati sciolti. Il Governo Crocetta non ha affrontato seriamente i problemi veri che, se risolti, possono dare una prospettiva economica ed occupazionale nell’Isola, con particolare riferimento ai fondi strutturali dell’Agricoltura, del Turismo e della Cultura.
La Direzione a conclusione lavori ed a dimostrazione della ritrovata unitá ha eletto il proprio Presidente nella Persona dell’ex Segretario, Giuseppe Lupo, forte del successo conseguito alle primarie dove era stato votato da un terzo dei partecipanti.
Per quanto riguarda la composizione del Governo regionale, la situazione che sembrava schiarirsi ci appare di nuovo offuscata. La mancata candidatura di Lumia, in primo luogo, unita alle richieste di Art. 4 che, avendo ulteriormente rafforzato il gruppo con una nuova adesione pretende legittimamente due assessori ed altri fattori fanno, ancora una volta, decelerare la la nascita della nuova compagine governativa.
Che dire al riguardo? Forse Crocetta dovrebbe avere maggiore rispetto per la politica. A cominciare dal suo Partito che non è di sua proprietà. Il governatore deve mettersi in testa che lui ha aderito al PD, Partito al quale dovrebbe essere grato per la carica ricoperta.
Crocetta dovrebbe rispettare le indicazioni del Partito e non porre veti su persone professionalmente capaci senza alcun carico giudiziario. Anche per l’assessorato al Bilancio crediamo che il PD abbia la soluzione ideale. Ma forse preferisce scartarla perché indigesta a qualche suo consigliere.
Chi rappresenta il Partito Democratico siciliano, in questo momento, sta dando segnali di svolta e di cambiamento. Il Governatore si renda conto che la realtà del Partito, a livello nazionale, è mutata radicalmente. Di conseguenza, se Crocetta non rispetta la linea politica espressa dal segretario regionale Fausto Raciti dimostra di non avere alcun rispetto per Matteo Renzi.
Un’altra cosa che sta cominciando a stancare sono le continue ‘minacce’ di Crocetta ai deputati regionali. Il governatore, infatti, quando i ‘giochi’ non gli ‘confinferano’, minaccia di dimettersi per mandare a casa tutti (secondo l’attuale legge elettorale, se il Governo di dimette, decade anche l’Assemblea regionale siciliana).
Insomma, se Crocetta non la smette di minacciare le dimissioni, finisce che una bella mattina troverà sul proprio tavolo le dimissioni di 46 deputati dell’Ars e a casa – nella sua Gela inquinata – andrà lui.
Se effettivamente crede che non c’è alcuna possibilità, con la sua gestione, di dare una prospettiva economica ed occupazionale all’Isola abbia il coraggio e la coerenza di dimettersi veramente e lasciare il compito al Popolo di scegliere il suo successore.