Jin da anni vive e lavora a Trapani. Da qualche giorno, qualcuno ha divulgato messaggi sui social circa l'arrivo di una figlia dell'uomo dal paese asiatico, dove da settimane i medici affrontano l'epidemia. «Denuncerò chi diffonde queste falsità», fa sapere
Coronavirus, bufala su negoziante di ritorno dalla Cina «Tutto falso, così creano solo problemi ai nostri figli»
È finito nel tritacarne dei social. Una bufala che da qualche giorno sta rimbalzando ovunque, dai vocali su Whatsapp ai post Facebook. Vittima, un commerciante cinese, Jin il suo nome, che da anni gestisce un negozio di articoli per la casa in via Conte Agostino Pepoli a Trapani.
«Avviso importante, mi hanno appena comunicato che il cinese che ha il negozio di fronte il benzinaio è andato a prendere sua figlia che viene dalla Cina e l’ha portata in paese, le autorità si stanno subito attivando per metterla in quarantena. Quindici giorni come da prassi. Si consiglia vivamente di non avvicinarsi al negozio. Spargete voce, grazie. Di fronte Q8 vicino il Palazzo Venuti». Questo il testo, falso e privo di alcun riscontro, che ha però danneggiato Jin.
L’uomo ha così deciso di rendere pubblica la vicenda attraverso il suo profilo Facebook. Sottolineando che, dal giorno in cui è stata diffusa la notizia dello scoppio dell’epidemia del Coronavirus, nessuno dei suoi familiari si è mai allontanato da Trapani. «Spero che queste false informazioni che girano vengano smentite – scrive l’uomo – in modo da non causare problemi ai nostri figli e ferirne i sentimenti». Jin inoltre ha già fatto partire le prime denunce nei confronti di quanti hanno condiviso la bufala.