Coro unanime: Sicilia finalmente liberata

Pioggia di reazioni dopo le dimissioni del presidente della Regione, Raffaele Lombardo. I commenti arrivano tutti dalle opposizioni, mentre gli esponenti dei Partiti di Governo tacciono.

“Le dimissioni del presidente Lombardo – si legge in un comunicato congiunto dei parlamentari regionali del Pdl – sono l’epilogo di una triste legislatura che, ad un certo punto, si è fondata sulla sostituzione della maggioranza stabilita dagli elettori con una maggioranza parlamentare di segno diverso, con ruolo fondamentale del Pd: una truffa per la politica; una truffa aggravata per i siciliani che hanno, per questo, subito danno economico”.

“Tra bilanci falsi – prosegue a nota dei deputati del Pdl di Sala d’Ercole – finanziarie impugnate, debiti, fondi europei perduti, enti locali in agonia, esercizi provvisori in collezione, nomine, occupazione selvaggia del potere, si certifica un fallimento. Andarsene un anno prima non è di certo un successo. Il peso delle vicende giudiziarie ha fatto il resto”.

“Speriamo – concludono i parlamentari del Pdl – che la campagna elettorale possa servire a ricomporre il mosaico fratturato in questo quadriennio e a costituire, sulle macerie… create da Lombardo, una coalizione alternativa all’esperienza uscente. Un’esperienza che, nascendo dal consenso degli elettori, si mantenga coerente, da adesso a tutta la prossima legislatura” (chiaro il riferimento al trasformismo di Lombardo che, eletto nel 2008 nel centrodestra, ha ‘imbarcato’ in giunta i partiti di centrosinistra sconfitti alle elezioni di quattro anni fa).

“Si archivia una stagione di governo che verrà ricordata come quella del riformismo mancato. Tante sono state le aspettative disattese, grave l’eredità che raccogliamo da Raffaele Lombardo”.

Lo afferma, in una nota, il segretario regionale di Grande Sud in Sicilia Pippo Fallica (a sinistra, foto tratta da dirittinegati.eu)

“Grande Sud è pronta a guidare il cambiamento e disincagliare la Sicilia dalle secche nelle quali è stata fatta arenare”, conclude l’esponente del movimento arancione.

Altri due esponenti di Grande Sud, Carmelo Incardona e Toni Scilla, entrambi parlamentari all”Ars, in una dichiarazione congiunta, affermano: “Ci chiediamo chi sia venuto oggi a riferire in aula sui bisogni della Sicilia, certo non Lombardo, dal momento che durante la sua legislatura non ha portato a buon fine nessun progetto a favore dei siciliani. Con alle sue spalle un governo sgretolato e senza una maggioranza politica in aula, sono state un passo obbligato le sue dimissioni, dimissioni che ha tentato di far passare invece come una scelta lucida e ragionata. Con una mediocre performance ha chiuso la sua stagione di inconcludente politica amministrativa. Meglio tardi che mai! Ora ci avviamo verso una svolta auspicando ad un nuovo governo forte, costruttivo e vigile sulle reali emergenze della nostra Isola”.

“Con le dimissioni del presidente Lombardo si chiude definitivamente una stagione politica che ha avuto poche luci e tante ombre. E finisce anche un lungo periodo di veleni, divisioni e polemiche. Ora è tempo di voltare pagina”.

Lo afferma in una nota il presidente dei senatori dell’Udc e segretario siciliano del partito, Gianpiero D’Alia.

“Da domani occorre lavorare a un progetto di risanamento e crescita – conclude D’Alia – insieme a tutte le forze politiche e sociali che hanno a cuore la nostra Isola”.

Per Totò Lentini, parlamentare regionale dell’Udc, “è finita non solo una legislatura ma un’intera fase in cui la politica ha dato pessima prova di sé”.

“Sarebbe troppo facile – aggiunge Lentini – cedere alla tentazione di gioire per la fine di un’esperienza fallimentare, che ha strumentalizzato malamente l’autonomismo per garantirsi l’occupazione del potere, senza curarsi di dare risposte alle troppe sofferenze di questa terra”.

“Starà a noi – conclude Lentini – non solo come classe politica ma come siciliani tutti trovare la forza nelle nostre migliori risorse ed energie per superare questo momento drammatico.”

“La Sicilia è finalmente libera. Con le dimissioni di Lombardo si chiude una delle pagine più buie della politica regionale e si pone fine ad un sistema clientelare già da troppo tempo ramificato e spudorato sino all’ultimo minuto con la nomina dell’Assessore alle autonomie locali”.

E’ quanto afferma Fabio Giambrone, segretario regionale IdV Sicilia.

“In un momento in cui la Sicilia sembra inabissarsi in una situazione drammatica – prosegue Giambrone – in cui non si ha neanche una visione trasparente delle sue reali condizioni finanziarie, l’unica cosa certa adesso è la necessità di un progetto politico e una proposta di governo per le prossime elezioni regionali che segni una netta e chiara discontinuità con la negativa stagione dei governi di Cuffaro prima e Lombardo dopo, stagione caratterizzata – conclude l’esponente IdV – da una inaccettabile questione morale nelle istituzioni e da governi inadeguati politicamente e culturalmente per far fronte alla drammatica condizione sociale ed economica in cui da troppo tempo la Sicilia versa”.

“Con le dimissioni di Raffaele Lombardo si conclude la stagione più oscura della storia della nostra Regione che ha rappresentato una vera e propria calamità per il Popolo siciliano”.

Così si esprime il vicepresidente del Pdl all’Ars, Salvo Pogliese. 

“Cinque governi, policromi, in quattro anni e mezzo -osserva ancora Pogliese – trentuno assessori, tra politici e tecnici, e una miriade di consulenti strapagati, incapaci, persino di gestire i fondi europei, tutti sotto il rigido controllo del Governatore, con il proditorio obiettivo di occupare, sistematicamente, grandi e piccoli posti di potere”.

“Con le dimissioni di Lombardo – aggiunge il parlamentare – finalmente finisce tutto ciò e la Sicilia riconquista la sua Libertà. Ecco perché il 31 luglio rimarrà per i siciliani un giorno memorabile. Auspico che il ritorno alle urne restituisca alla Sicilia quella volontà popolare che, in questa strana legislatura, è stata negata dal ribaltonismo e che la classe politica, dopo una scrematura catartica operata dall’elettorato, riconquisti l’autorevolezza, la lealtà e lo spirito di servizio, indispensabili per riconquistare la credibilità e far ripartire la Nostra amata Sicilia”.

“La conclusione della vicenda spending review in salsa siciliana ha assunto contorni paradossali, segnando l’ultimo atto di questa fallimentare legislatura”.

Lo sostiene Funzione pubblica della Cgil Sicilia commentando la seduta d’aula di questo pomeriggio e le dimissioni del presidente Lombardo.

“Mentre il governatore chiuso dentro il palazzo si apprestava a fare le ultime nomine di fedelissimi in attesa di dimettersi- sottolinea il sindacato – la politica ha deciso di non decidere e dopo tanto rumore sulla necessità di una norma su una spending review siciliana, è bastato un ordine del giorno per impegnare il governo regionale ad attuare la revisione della spesa per via amministrativa”.

Secondo Fp Cgil Sicilia “l’unica consolazione di questa vicenda drammatica che lascia presagire drastici tagli ai servizi pubblici e licenziamenti nella pubblica amministrazione, sta nelle dimissioni di Lombardo”.

Sulle dimissioni di Lombardo interviene anche Rita Borsellino. “Con le dimissioni di Lombardo – dice – si chiude una pagina nera per la Sicilia che è durata più di dieci anni. Dieci anni in cui le risorse per lo sviluppo e le casse della Regione sono servite a foraggiare clientele, malaffare e, come accertato dalla magistratura, gli interessi mafiosi. Adesso, la Sicilia ha una necessità vitale di un’autentica alternativa di governo che sulla base di un reale rinnovamento etico nei metodi e nei contenuti metta alla porta autori e complici di questa fallimentare stagione, consentendo all’Isola di uscire dal guado”.

 

 


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