Corleone, ritrovato il cadavere del medico scomparso Aperta un’inchiesta per inondazione e omicidio colposo

È stato trovato il corpo del medico palermitano Giuseppe Liotta, 40 anni, scomparso sabato sera nel nubifragio che si è abbattuto in provincia di Palermo. Dopo oltre quattro giorni di ricerche il cadavere è stato trovato in territorio di Roccamena, nel vigneto di un’azienda agricola allagata dal fiume Belice sinistro. 

Il corpo è stato notato dall’equipaggio di un elicottero della polizia di Stato. Giuseppe Liotta lascia la moglie (e collega) Floriana e due figli piccoli. Fatale per lui l’esondazione del fiume Frattina, mentre nella serata di sabato stava cercando di raggiungere l’ospedale dei Bianchi per dare il cambio a una collega.

Dopo l’individuazione del corpo, gli uomini del corpo nazionale soccorso alpino si sono calati in mezzo a cumuli di fango alti un metro e hanno raggiunto il cadavere. Si attende adesso l’arrivo della moglie per il riconoscimento ufficiale del cadavere. 

E arrivano ancora una volta gli attestati di solidarietà e vicinanza da parte dell’Ordine dei medici di Palermo, che si stringe attorno al dolore della famiglia. «Vogliamo ricordarlo quale simbolo di tenacia e impegno di un’intera categoria – scrive in una nota l’Ordine – perchè un medico, superando anche le proprie paure, è sempre pronto a prestare le sue cure ovunque serva la sua presenza, mettendo a repentaglio anche la propria vita. Ed è ciò che Giuseppe ha fatto». 

«La notizia della sua morte dopo giorni di ricerca – aggiungono i consiglieri – ha portato un grande dolore in tutti coloro che lo hanno conosciuto ed hanno avuto l’opportunità di apprezzare le sue dote umane e professionali. Perdiamo un grande collega a cui in tanti hanno voluto bene e stimato. In un momento di profonda tristezza, inviamo un abbraccio forte alla famiglia, a cui vogliamo offrire anche un aiuto reale per i momenti difficili che dovrà affrontare insieme alla grave perdita». 

Tra le proposte dell’Ordine c’è quella di dedicare una strada a Giuseppe Liotta nei pressi di Villa Magnisi, sede dell’Ordine dei medici, per coltivare la memoria di un medico che ha perso la sua vita per salvaguardare la salute di altre vite umane. 

«Avremmo voluto un altro finale per questa storia, avremmo voluto poter fare di più» scrive Lucia Greco, che ieri aveva promosso un appello volontario tra i cittadini di Corleone per aiutare le ricerche di Liotta. «Da Corleone, ma anche da San Cipirello, Bisacquino, Roccamena, Bolognetta. una comunità pronta, coraggiosa, unita che non ha esitato a mettere a disposizione i propri mezzi e la propria persona per contribuire alle ricerche».

Aggiornamento

La Procura di Termini Imerese (Pa) ha aperto un’indagine sulla morte del medico scomparso. Il fascicolo è ancora a carico di ignoti e ipotizza i reati di inondazione e omicidio colposo. La Procura, diretta da Ambrogio Cartosio, ha disposto l’autopsia sul corpo della vittima, trovata, dopo giorni di ricerche, a 8 chilometri dall’auto. L’uomo, che lascia la moglie e due figli, aveva abbandonato la macchina al bordo della strada provinciale per incamminarsi a piedi. Ancora a carico di ignoti e’ anche l’inchiesta per la morte delle 9 persone annegate, mentre si trovavano in una villetta abusiva di Casteldaccia. La casa, affittata dalle vittime, e’ stata travolta dalla piena del fiume Milicia esondato per le violenti piogge di sabato notte. Nel 2008 il Comune e nel 2012 la magistratura ne avevano ordinato la demolizione.


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