In sei, tra quelli arrestati nell'ambito dell'operazione Grande Passo 4, dovranno scontare complessivamente quasi 60 anni di carcere. Dieci ne sono stati inflitti a Leoluca Lo Bue, figlio di Rosario, ritenuto il capomafia e anche lui in carcere
Corleone, condannati i vertici mandamento Quattordici anni per il nipote di Provenzano
Arrivano le condanne anche per gli eredi di Totò Riina e Bernardo Provenzano alla guida del mandamento mafioso di Corleone. Gli aspiranti boss, tra cui il nipote di Binnu, Carmelo Gariffo e il figlio del capomafia Rosario Lo Bue, Leoluca, erano finiti in manette nell’ambito dell’operazione Grande passo quattro, coordinata dai pubblici ministeri Caterina Malagoli, Gaspare Spedale e dall’aggiunto Sergio Demontis, che aveva colpito i clan della provincia, da Corleone a Palazzo Adriano.
Per Gariffo la condanna è di 14 anni, mentre dieci ne sono stati inflitti a Lo Bue. Resteranno in cella anche Bernardo Saporito (8 anni e 8 mesi), Antonino Di Marco (6 anni), Pietro Paolo Masaracchia (9 anni e 8 mesi) e Vito Flippello (8 anni). In tre: Pietro Vaccaro, Vincenzo Coscino e Francesco Paolo Scianni, hanno scelto il rito ordinario e il loro processo sarà celebrato di fronte ai giudici del tribunale di Termini Imerese. Tre gli assolti: Vincenzo Pellitteri, Francesco Geraci (classe ’66) e Francesco Geraci (classe ’71).