Di economicus
Controinformazione: la UE si vuole prendere case e patrimonio edilizio pubblico deglitaliani
di Economicus
La notizia fa rabbrividire: i vertici della Cassa Depositi e Prestiti saranno oggi a Palermo per incontrare gli amministratori degli Enti locali con l’intenzione di facilitare le modalità di dismissione del patrimonio pubblico, utilizzando apertamente lo specchietto per le allodole della possibilità di nuovi finanziamenti.
Siamo alla follia. La Cassa Depositi e Prestiti dovrebbe sostenere gli Enti locali del nostro Paese,fornendo il capitale a tasso dinteresse agevolato per consentire ai Comuni, alle Province e alle Regioni di realizzare opere pubbliche.
Invece, adesso, in cambio della concessione di finanziamenti, si vorrebbe appropriare del patrimonio pubblico. Per fare che?
Il tema viene affrontato oggi, a Palermo, nel corso di un convegno che si terrà nei saloni di Villa Igiea. A organizzare lincontro – proprio nel giorno in cui sempre nel capoluogo dellIsola arrivano i Signori della Cassa Depositi e Prestiti, è il Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e Beni Comuni.
Obiettivo dellincontro: fare opera di controinformazione e per chiedere che si apra una discussione pubblica e partecipativa sul ruolo della stessa Cassa Depositi e Prestiti.
Gli Enti locali – si legge in un comunicato diramato dallo stesso Forum – intrappolati nella spirale del debito e del Patto di stabilità, sono indotti a svendere il proprio patrimonio, ma sarebbe più corretto dire il patrimonio dei propri cittadini, non risolvendo, peraltro, l’indebitamento ed indebolendo ulteriormente la propria situazione finanziaria.
La Cassa Depositi e Prestiti – sottolineano i protagonisti del Forum Siciliano dei Movimenti per l’Acqua e Beni Comuni – in seguito alla privatizzazzione, agisce oggi come un soggetto speculativo privato, benché gestisca il risparmio postale degli Italiani.
Ormai, nel nostro Paese, gli atti di banditismo sono allordine del giorno.
E interessante notare n elemento. LItalia ha un debito pubblico di circa 2 mila miliardi di euro. Ma la maggior parte degli italiani è proprietaria di una o più abitazioni.
Lobiettivo dellUnione Europea – una trappola nella quale siamo finiti, che non ha nulla a che vedere con leuropeismo degli anni 50 e 60 del secolo scorso – è quello di togliere il patrimonio immobiliare aglitaliani, per renderci, in pochi anni, i camerieri di questa bruttissima Unione Europea.
Attraverso lImu – unimposta che calpesta la nostra Costituzione i signori dellUnione Europea vorrebbero costringere le famiglia italiane a vendere le proprie case per quattro soldi.
Attraverso il Patto di stabilità vogliono spingere Comuni e Regioni a indebitarsi con la Cassa Depositi e Prestiti.
Attraverso la stessa Cassa Depositi e Prestiti, che è stata opportunamente privatizzata, vorrebbero scippare ai Comuni e alle Regioni il patrimonio edilizio pubblico (l’abolizione delle Province potrebbe essere la via per consentire a questi ‘Signori’ di impossessarsi del patrimonio edilizio pubblico delle stesse Province).
In pratica, si vogliono impossessare di tutta ledilizia del nostro Paese per renderci schiavi.
Facciamo notare che, oggi, la moneta non è più legata alloro. E solo un mezzo, non un fine. Chi oggi controlla lUnione Europea, giocando sporco con la moneta europea, leuro, e con il cosiddetto spread, sta cercando di privare glitaliani delle proprie abitazioni (Imu) e di privare il nostro Paese del patrimonio edilizio pubblico che appartiene agli stessi italiani (il fine della Cassa Depositi e Prestiti ‘privatizzata’).
Un altro elemento che vogliamo far notare ai nostri lettori che è lautore dellImu e dellenfatizzazione della Cassa Depositi e Prestiti privatizzata è sempre un unico soggetto: il Governo di Mario Monti. Un personaggio che, nonostante abbia arrecato allItalia enormi danni, viene ancora tenuto come senatore a vita, quando invece dovrebbe stare lontano dal nostro Paese, magari con i suoi amici europeisti della sua stessa risma.
In questa fase difficilissima della vita del nostro Paese, proprio mentre tocchiamo con mano una nuova forma di colonialismo economico patrocinato dallUnione Europea (dalla quale non a caso lInghilterra vuole tirarsi fuori), va appoggiato il tentativo del Governo Letta di abolire lImu. E vanno bloccati i Signori della Cassa Depositi e Prestiti.
Come abbiamo scritto ieri, labolizione dellImu potrebbe essere il grimaldello per consentire allItalia di tirarsi fuori dalleuro e da una fallimentare e truffaldina Unione Europea. Dobbiamo prendere esempio daglinglesi – che, ricordiamolo, furono tra i primi a capire la pericolosità del Nazismo – che non sono entrati nelleuro e che, adesso come già ricordato, vogliono lasciare unUnione Europea di banditi e di pirati.
Dobbiamo stare molto attenti in Sicilia. Dove, ricordiamolo, lacqua è ancora nella mani dei privati. E dove il Governo di Rosario Crocetta, alla promessa del ritorno alla gestione pubblica dellacqua, non ha fatto seguire i fatti.
Ricordiamo ancora che, nel Governo Crocetta, ci sono infiltrati del Governo Monti. Lo stesso scippo di 800 milioni di euro dal Bilancio della Regione siciliana, da parte del Governo nazionale, potrebbe essere un mezzo per facilitare la vendita di beni immobili siciliani alla Cassa Depositi e Prestiti. Eventualità che va scongiurata. Anche se su questo fronte – cioè sul fronte della difesa degli interessi reali della Sicilia – il Governo Crocetta non dà alcuna garanzia.
Alla luce allinquietante arrivo di oggi, a Palermo, del Signori della Cassa Depositi e Prestiti privatizzata, va inquadrata nella giusta luce labolizione dei Presidenti, degli assessori e dei Consigli provinciali.
Lo diciamo a chiare lettere: bisogna evitare che i beni immobili delle Province siciliane finiscano nelle fauci della Cassa Depositi e Prestiti.
Non abbiamo più nulla da dire a questo Governo regionale che, a nostra avviso, è fatto per lo più da da ascari.
Ci rivolgiamo, invece, al Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e al Presidente della Provincia di Palermo, Giovanni Avanti. E il momento che la classe dirigente della Sicilia sia tale, scongiurando lipotesi che il patrimonio immobiliare pubblico finisca nelle mani dei privati.