Contratto dei bancari, altra fumata nera

ABI – Sindacati: anche oggi trattativa infruttuosa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro dei bancari. Aveva visto bene Lando Maria Sileoni (nella foto)  leader della Fabi, sindacato di riferimento del settore, esternando ieri, in un apposito incontro, al Ministro del Lavoro Giuliano Poletti le preoccupazioni della categoria in merito alla rigidità dei banchieri che ancora si ostinano a non aprire un vero confronto finalizzato a trovare le giuste soluzioni per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro degli oltre trecentomila lavoratori del settore credito.

Nell’incontro odierno infatti il Capo delle Relazioni sindacali ha continuato a presentare al tavolo la solita minestra riscaldata e così facendo si è corso il rischio di rompere il negoziato con la conseguenza di riaprire nel settore una dura conflittualità con assemblee, scioperi e manifestazioni di protesta in tutt’Italia.

Ecco la nota diramata dalla Fabi ai propri iscritti:

CONTRATTO, FUMATA NERA SU PROROGA ED EDR

Le parti si sono date appuntamento al 6 e all’8 ottobre per approfondire gli argomenti sul tavolo, in particolare la tabellizzazione dell’edr. L’Abi intanto minaccia la disdetta del contratto. Sileoni: “Inaccettabile. Banchieri cambino atteggiamento”

“Non accettiamo l’atteggiamento di Abi che ha minacciato di disdettare il contratto nazionale con l’obiettivo di sostituirlo con contratti aziendali e di gruppo”, ha dichiarato il Segretario generale della FABI, Lando Maria Sileoni, “È una posizione che contrasteremo, nel caso in cui dalle minacce Abi passasse ai fatti. Sull’argomento Edr e proroga dell’attuale scadenza del contratto, verificheremo nelle giornate del 6 e dell’8 ottobre se le banche avranno cambiato comportamento. Ci auguriamo prevalga il buonsenso e un atteggiamento responsabile da parte dei banchieri.”

In apertura, le organizzazioni sindacali hanno ribadito la validità e le decorrenze delle intese già vigenti nel rinnovo contrattuale scorso. Hanno quindi rivendicato la tabellizzazione dell’EDR, come da vecchi accordi, e hanno ribadito la necessità di avviare tempestivamente la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale secondo la piattaforma approvata dalle assemblee.

L’ABI ha riconfermato a sua volta che, in base alle preoccupazioni di scenario già espresse, la decorrenza della tabellizzazione dell’EDR deve essere spostata al 1 marzo 2015, come pure la sua contabilizzazione ai fini del calcolo del TFR e degli istituti contrattuali aziendali.

Nel suo intervento, il leader della FABI Sileoni ha ricostruito il percorso contrattuale che ha portato alla definizione dell’EDR, chiarendo che le conclusioni non possono quindi essere disattese senza conseguenze per la stessa credibilità del tavolo contrattuale nel suo complesso, secondo un percorso che deve vedere il coinvolgimento di tutte le organizzazioni sindacali.

La controparte ha dichiarato che la delega che viene dal proprio Comitato Esecutivo non le consente di acconsentire alle richieste del sindacato e che, in caso di indisponibilità delle organizzazioni sindacali a considerare la definizione della tabellizzazione con decorrenza marzo 2015, ABI disdetterà il contratto nazionale dal 1 ottobre di quest’anno.

A questo punto, visto il permanere delle distanze e la necessità di ulteriori approfondimenti, le parti si sono date un nuovo appuntamento per il pomeriggio di lunedì 6 ottobre alle ore 16, con un aggiornamento per mercoledì 8 ottobre per l’intera giornata.

La scadenza del contratto nazionale – già prevista per il 30 settembre – si considera quindi convenzionalmente prorogata fino alla conclusione degli incontri.

Come già anticipato, sarà il Comitato Direttivo Centrale della FABI, convocato per il 2 ottobre, a dare una valutazione complessiva sullo stato della trattativa è sulle eventuali iniziative da intraprendere.


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