Il segretario regionale dell'associazione che rappresenta la dirigenza, eugenio patricolo, in una lettera al dirigente generale, salvatore giglione, mette in mora l'amministraizone regionale
Contratti dei dirigenti regionali dei Beni culturali: il Dirsi minaccia di rivolgersi alla magistratura
IL SEGRETARIO REGIONALE DELL’ASSOCIAZIONE CHE RAPPRESENTA LA DIRIGENZA, EUGENIO PATRICOLO, IN UNA LETTERA AL DIRIGENTE GENERALE, SALVATORE GIGLIONE, METTE IN MORA L’AMMINISTRAIZONE REGIONALE
Che succede negli uffici dell’assessorato regionale dei Beni culturali? A quanto pare, tira aria di rivolta da parte dei dirigenti.
A dare fuoco alle polveri è il Dirsi, l’associazione dei dirigenti della Regione siciliana. Tema: la mancata stipula dei contratti individuali di lavoro dei dirigenti in servizio presso il dipartimento Beni Culturali e Identità Siciliana.
Sull’argomento Eugenio Patricolo, segretario regionale del Dirsi, ha scritto una lettera al dirigente generale del dipartimento Beni culturali della Regione, Salvatore Giglione.
“Si fa seguito alla nostra nota n 528/14 del 27/06/2014, relativa alloggetto, per fare presente quanto segue” scrive Patricolo.
“Già nella citata nota – scrive il segretario del Dirsi – avevamo stigmatizzato la decisione della S.V. di bloccare la registrazione di alcuni contratti di dirigenti del Dipartimento (circa 80). A distanza di ben oltre un mese non solo non si è provveduto ad inviare i contratti stipulati alla Ragioneria Generale per la registrazione, ma si è ulteriormente bloccata la stipula dei restanti contratti dei dirigenti del Dipartimento che, come gli altri, già da Novembre 2013 hanno avuto conferito con decreto un incarico dirigenziale”.
“Inoltre – prosegue la nota di Patricolo – siamo venuti a conoscenza di una recentissima nota a firma della S.V. diretta a tutti i Soprintendenti dellIsola con cui viene comunicato che si sta procedendo ‘a debito riesame di tali incarichi’, a seguito dellindividuazione di ‘profili di illegittimità delle procedure di affidamento’, sollevate dal giudice del lavoro in merito ad alcune nomine”.
Il riferimento è a un’iniziativa dell’assessore regionale ai Beni culturali Pina Furnari, che vorrebbe ‘sbarellare’ i sovrintendenti piazzati da chi l’ha preceduta (Mariarita Sgarlata, oggi assessore al Territorio e Ambiente, che prima di andare via ha nominato i Sovrintendenti, facendo trovare alla collega Furnari la più classica delle ‘minestre impiattate’).
“Questa Organizzazione Sindacale – scrive ancora il segretario del Dirsi – intende affermare perentoriamente che lasserita illegittimità di alcuni incarichi non può avere incidenza alcuna sui restanti incarichi dirigenziali, in particolare quelli relativi alla direzione di unità operative, incarichi che non hanno alcuna attinenza con i contenziosi in corso”.
“Si ribadisce ancora una volta – prosegue Patricolo – che gli incarichi conferiti dallAmministrazione, in persona del Dirigente Generale pro tempore, non possono essere oggetto di spoyling system, come sancito dalla sentenza della Corte Costituzionale n. 104 del 2007, e ciò a salvaguardia del principio di continuità dellazione amministrativa. Nella fattispecie i dirigenti del Dipartimento Beni culturali, sia quelli firmatari dei contratti sopra citati, sia quelli destinatari dei decreti di conferimento dellincarico, hanno prestato continuativamente la loro attività dirigenziale sin dal mese di Novembre 2013; nella considerazione che la conferma del relativo incarico non può essere messa in alcun modo in discussione, in quanto, come previsto anche dalla normativa nazionale (c.d. legge Brunetta), al decreto di conferimento dellincarico ‘accede un contratto’, per il quale, pertanto, una volta emesso il decreto la relativa stipula è fase obbligatoria e conclusiva del procedimento”.
“Faranno eccezione – aggiunge il segretario del Dirsi – soltanto quegli incarichi esplicitamente oggetto di controversia giurisdizionale per i quali andrà rivisto il procedimento specifico. Si evidenzia altresì che i dirigenti del dipartimento Beni culturali non percepiscono lindennità di posizione parte variabile dal mese di maggio 2013 – periodo a decorrere dal quale e fino al novembre 2013 erano stati nominati ‘reggenti’ delle rispettive strutture dirigenziali antecedenti alle nuove nomine – mentre per lindennità di risultato invece si è fermi al 2011!”.
Insomma, un’Amministrazione un po’ ‘zaffigna’: fa lavorare i dirigenti come ‘reggenti’, ma non ‘caccia’ i soldi!
“Questo ulteriore ritardo – scrive sempre Patricolo – ha già generato una inammissibile disparità di trattamento rispetto ai dirigenti degli altri dipartimenti, disparità che non sarà più tollerata. Pertanto questa Organizzazione Sindacale con la presente
diffida e mette in mora
codesta Amministrazione, nella persona del Dirigente Generale pro tempore, invitandola a porre in essere immediatamente tutte le procedure atte a:
registrare i contratti già stipulati;
stipulare e registrare i contratti conseguenti al decreto di conferimento di incarico dirigenziale, salve quelle posizioni oggetto esplicito di pronuncia giurisdizionale;
liquidare gli emolumenti relativi allindennità parte variabile e di risultato indebitamente ad oggi non ancora corrisposte”.
“Nel perdurare di tale situazione – conclude il segretario del Dirsi – la stessa verrà denunciata in tutte le sedi competenti”.