Contrada libero, il legale: “Prigionia finita, ma la partita è aperta”

Alle 16.20 di ieri, in un caldo pomeriggio di ottobre, la polizia notifica l’ordine di scarcerazione per Bruno Contrada, che torna il libertà dopo aver finito di scontare la condanna a dieci anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa.

Le prime parole sono state: ” Io mi sono sempre sentito libero, spiritualmente libero. La mia prigioniera solo fisica tra le grate e le sbarre”. E non solo: “Mi sento tradito dallo Stato” ha aggiunto l’ex 007 come vi abbiamo già raccontato in questo articolo pubblicato ieri.

Ma nonostante oggi il peggio sia passato, la sua vicenda giudiziaria rimane ancora irrisolta, e l’unica certezza continua ad essere il dubbio, ed una domanda che ormai da tempo rimbalza spontanea: Contrada colpevole o innocente? Proprio per questo, l’avvocato dell’ex numero tre del Sisde, Giuseppe Lipera rimette le carte in gioco ed afferma : “ Contrada adesso è libero, ma i giochi sono ancora tutti aperti . La corte d’appello di Caltanissetta che aveva disposto nei mesi scorsi la revisione del processo fissando udienza pubblica e dibattimentale ebbe poi ad ammettere sentenza di inammissibilità. Io ho presentato ricorso straordinario affinché tale sentenza venga annullata“.

Intanto Contrada che fino a pochi minuti prima non sapeva nulla del ricorso straordinario effettuato dall’ avvocato Lipera giura : “ Finchè avrò ancora un attimo di respiro non smetterò mai di ammettere la mia innocenza. Per avere una verità che non è soltanto mia, ma che appartiene anche alle istituzioni, perché la mia vicenda non ha danneggiato soltanto me ma anche loro”. E a quegli osservatori che pensano che lui abbia passato dei brutti momenti per non aver voluto rivelare ciò che sapeva su alcuni “potenti” dello stato italiano dice : ” Io non ho segreti, non porterò nella tomba nessun segreto. Tutto quello che è stato frutto della mia attività investigativa e professionale è documentato negli atti giudiziari”.

Ma nonostante le voci ed i tasselli mancanti ancora al mosaico che racchiude la sua vicenda giudiziaria, lui sembra essere positivo e convinto che un giorno la verità verrà a galla. Come quando quell’otto novembre dello scorso anno, presso il tribunale di Caltanissetta ricordò Montale citando ” L’imprevisto è la nostra unica speranza”. Un’imprevisto di cui è certo, quando afferma: ” Sono convinto che verrà il momento in cui la verità su questa vicenda giudiziaria sarà ristabilita. Spero – aggiunge – che qualcuno si ravvederà del male fatto a me e alle istituzioni”. E continua dicendo: ” Non ho sentimenti di odio nè di rancore verso nessuno, quando il dieci maggio del 2007 entrai nel carcere di Santa Maria Capua Vetere per scontare la mia pena che con convinzione definisco “ingiusta”. Dissi che ero certo, come lo sono ora, che un giorno se non i miei figli, certamente i miei nipoti scopriranno la verità. Ed allora qualcuno dovrà pentirsi”. In quanto all’argomento Trattativa, e paragone tra Mario Mori e Bruno Contrada entrami ufficiali dell’Arma indagati per reati al quanto gravi, tutto un complotto o solo un ombra da chiarire, fa spallucce e dice: ” Io ho sempre avuto stima ed ammirazione nei confronti del generale Mori, in quanto alla trattativa non mi piace parlare di argomenti e di cose che non conosco”. 


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