Consorzi di Comuni: l’Ars modifichi la legge o in Sicilia sarà caos

LO CHIEDONO IN UNA LETTERA INDIRIZZATA A TUTTO IL MONDO POLITICO SICILIANO I SINDACO DI CASTELVETRANO E DI SCIACCA, RISPETTIVAMENTE, FELICE ERRANTE E FABRIZIO DI PAOLA

“Si metta mano alla modifica della legge sui Liberi Consorzi dei Comuni”.

A chiederlo, attraverso una missiva indirizzata al presidente della Regione, Rosario Crocetta, al presidente della Ars, Giovanni Ardizzone, all’assessore alle Autonomie locali, Patrizia Valenti, ai gruppi parlamentari all’Ars ed al presidente dell’Anci Sicilia, Leoluca Orlando, sono i Sindaci di Castelvetrano- Selinunte, Felice Errante, e di Sciacca, Fabrizio Di Paola.

“Servono atti normativi chiari, semplici ed intellegibili per consentire ai Comuni di autodeterminarsi, nel rispetto della volontà e delle aspirazioni dei propri territori – si legge nella citata nota – ponendo rimedio alla vacuità di una legge regionale che appare priva di contenuti, tanto da risultare più vicina ad uno spot elettorale che una legge sostanziale”.

Nella lunga ed articolata lettera i due Sindaci manifestano la preoccupazione per l’inutilità del referendum, peraltro troppo costoso per le esigue ‘casse’ comunali.

Nella richiamata nota si legge: “Con l’approssimarsi del 28 settembre, data ultima per la costituzione dei Liberi Consorzi dei Comuni, in considerazione del fatto che molti Comuni della valle del Belice e del Saccense hanno già formalmente deliberato di voler costituire un libero Consorzio dei Comuni, detti Comuni, per ragioni di bilancio, non saranno nelle condizioni di poter allestire le consultazioni refendarie, così come previsto dall’attuale legge, con il rischio che si vanifichi un processo di grande importanza per le Comunità locali”.

I sindaci Errante e Di Paola “chiedono al Governo ed al Parlamento regionali di adottare atti normativi chiari, semplici ed intellegibili per consentire ai comuni di autodeterminarsi, nel rispetto della volontà e delle aspirazioni dei propri territori, ponendo rimedio alla vacuità di una Legge Regionale che appare priva di contenuti, tanto da risultare più vicina ad uno spot elettorale che una legge sostanziale. In caso contrario si pregano i destinatari della presente richiesta a considerare l’ipotesi di rivedere la denominazione dei predetti Consorzi tra i Comuni, modificandoli da liberi in coatti”.

“Questa è una legge spot che ai Sindaci ed ai cittadini non interessa – commenta Errante – serve una legge chiara che si possa applicare”.

“A Castelvetrano il referendum costerebbe 120 mila euro – precisa il primo cittadino selinuntino – e con la disaffezione che c’è alla politica non si raggiungerebbe il 50 per cento più uno degli elettori. E senza quorum i soldi sarebbero sprecati. Il Governo decida per una volta”.

 


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