Consorzi di bonifica, la riforma mancata

Che fine faranno i precari che, da anni, operano nei Consorzi di bonifica della Sicilia? E gli stessi Consorzi verranno mai riformati? A porsi e a porre queste domande sono i sindacalisti della della Federazione regionale agroalimentare dell’Ugl che, in prossimità dell’approvazione di bilancio e fnanziaria, prevista per lunedì prossimo, affrontano il tema in un articolato comunicato stampa.

“Da anni – si legge nel comunicato dell’Ugl – le varie amministrazioni e i vari assessori regionali, prima all’Agricoltura e oggi alle Risorse agricole e forestali annunciano la riforma e il rilancio dei Consorzi di Bonifica siciliani”. Annunci ai quali, però, non sono seguiti i fatti concreti. “Diversi disegni di legge sono stati elaborati – dicono i sindacalisti – senza mai vedere la luce di Sala d’Ercole, amplificando l’aspettativa della platea di lavoratori precari che operano tra mille difficoltà, svolgendo una funzione essenziale per i Consorzi e per la salvaguardia del territorio. Qualcuno, nel tempo, ha ipotizzato l’accorpamento degli stessi Consorzi di bonifica, riducendoli a tre per tutto il territorio regionale. Proposta di riforma che Ugl ha già condiviso, atteso che si sarebbero potuti ridurre i costi e coordinare in maniera efficace ed efficiente i territori attraverso una unica cabina di regia che avrebbe gestito e coordinato le azioni”.

“Invece – si legge sempre nel comunicato – tutto è rimasto inalterato con la conseguenza che la gestione continua ad essere libero arbitrio dei vari organi direttivi dei Consorzi, constatando diversità decisionali tra territori”. Per Ugl agroalimentare, è necessario uniformare i Consorzi di Bonifica in un’unica gestione interna.

Altro argomento: la pari dignità lavorativa tra tutti i lavoratori dei Consorzi di bonifica, indipendentemente dalla legge regionale d’origine.

“Confidiamo nella sensibilità dell’attuale dirigente generale del dipartimento Infrastrutture, Dario Caltabellotta – dichiara Antonio Giglio, coordinatore regionale Ugl Agroalimentare-Consorzi di bonifica – del quale, noi di Ugl, riconosciamo la competenza specifica, peraltro già acquisita negli anni passati dove lo stesso è stato promotore di una interessante proposta di riordino dei Consorzi”.

“Auspichiamo che si possa riprendere il progetto di stabilizzazione del personale contrattista dei Consorzi di bonifica – aggiunge Giuseppe Messina, segretario regionale Ugl Agroalimentare – e per questo abbiamo già chiesto all’assessore regionale alle Risorse agricole, Elio D’Antrassi, di attivarsi affinché venga sottoposto alle organizzazioni sindacali una proposta di legge specifica che stabilizzi il personale assunto con legge regionale n. 110 o transitato nella 110, oltre che i lavoratori assunti con la legge regionale n. 76”.

“E’ necessario restituire dignità di lavoratore a tutti coloro che assunti con la legge 76 ed impegnati già da anni nei Consorzi – prosegue Messina – i quali, inspiegabilmente, continuano ad essere trattati diversamente dai lavoratori assunti con la legge regionle n. 110, ai quali andrebbero equiparati. Non accettiamo disparità di trattamento dal punto di vista giuridico. Esiste, del resto, un decreto assessoriale che aveva già equiparato gli assunti con la 76 a quelli della 110. Un provvedimento al quale, non si capisce perché, a tutt’oggi non è stato dato seguito, tenuto conto del fatto che non comporterebbe alcun costo aggiuntivo, visto che tutti i lavoratori sia quelli della legge 110 che quelli della 76, che si trovano nel POV, oggi vengono utilizzati per il funzionamento dell’ente in quanto personale essenziale senza il quale alcuni Consorzi di bonifica in Sicilia non potrebbero garantire le funzioni istituzionali perché sotto organico”.

Inoltre, per Ugl Agroalimentare è opportuno avviare il tavolo di confronto anche per la stabilizzazione del personale amministrativo e degli operai centunisti, oltre che, a scaglioni, anche degli altri operai, sino ad arrivare a garanzie occupazionali per i cinquantunisti, lavoratori indispensabili per il buon funzionamento degli stessi Consorzi.

“Per far ciò – si legge sempre nel comunicato dell’Ugl – potrebbe tornare utile sviluppare progetti specifici per valorizzare il fotovoltaico e l’eolico attraverso l’utilizzo dei fondi dell’UE, iniziativa che potrebbe contribuire, a nostro modesto avviso, ad abbattere notevolmente i costi generali e del personale”.

Quindi la chiosa finale: “Non si comprende la ragione per la quale – conclude la nota sindacale – la Regione siciliana ha stabilizzato negli ultimi mesi diverse platee di precari, posti a totale carico della stessa amministrazone regionale e non riesca a dare certezza di diritto ai lavoratori dei Consorzi di bonifica che da anni operano nei territori”.

 


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