Consiglio, Maurizio Mirenda aderisce a Catania futura Capogruppo: «Felice di avere un altro componente»

«Colgo l’occasione per annunciare la mia adesione al gruppo
Catania futura». Ad affermarlo, in occasione dell’ultimo Consiglio comunale del 2016, è Maurizio Mirenda. Il rappresentante cittadino è uscito da Grande Catania la scorsa estate «con un grande rammarico soprattutto nei confronti del mio presidente Lombardo (Raffaele, ndr) e dei colleghi consiglieri che stimo molto ma non condivido più la linea politica del partito», spiegava Mirenda. Che dopo circa sei mesi – tra lo stupore dell’Aula – approda al movimento che si rifà a livello regionale al deputato dell’Ars Nicola D’Agostino e che conta tra i suoi ispiratori Nico Torrisi, vicepresidente nazionale di Federalaberghi, ex assessore della giunta del governatore Rosario Crocetta e attuale amministratore delegato della Sac

L’avvicinamento di Mirenda al gruppo guidato da
Carmelo Coppolino all’interno dell’aula consiliare di Palazzo degli elefanti si vociferava già tempo fa. Salvo venire smentito da più parti. Oggi diviene ufficiale con la dichiarazione spontanea, a inizio riunione. «Avremo un peso maggiore, da tre diventiamo quattro. Mirenda ha detto di avere avuto modo di seguirci negli anni e di essersi appassionato alla nostra iniziativa politica attenta e critica», spiega il capogruppo Coppolino a MeridioNews. «Gli auguriamo un buon lavoro. Ci ha riferito di volere essere la voce critica delle periferie, essendo molto vicino al territorio», prosegue. 

Il gruppo adesso aggiunge un quarto componente che si unisce ad
Agatino Lanzafame, Carmelo Spataro e Coppolino stesso. «Siamo felici di avere un altro consigliere», riferisce il capogruppo. Maurizio Mirenda è stato eletto nel 2013 in quota autonomista, raccogliendo 1296 preferenze. Quando cioè è risultato il secondo più votato della lista Grande Catania. Il suo nome – accanto a quello di altri sette colleghi – è finito nella relazione della commissione regionale Antimafia presieduta da Nello Musumeci per le presunte ombre di Cosa nostra nel Consiglio catanese. Un passato che Coppolino commenta con queste parole: «Fino a oggi non mi sento di fare il censore, né di dire questo consigliere lo voglio e questo no. Facciamo politica, non facciamo interessi, il nostro è un potere di controllo e di critica costruttiva all’amministrazione». E «parlo a livello generale», conclude.

«
Non è stata una cosa pensata oggi, assolutamente no – dichiara Mirenda a MeridioNews – Quando sono andato via da Grande Catania non avevo pensato di andare a Catania futura». Ma lo stupore dei suoi colleghi non lo condivide: «È chiaro che non si aderisce così, senza che nessuno ne sappia niente, questo è naturale – prosegue il consigliere – Non si deve chiedere il permesso a nessuno, deve esserci una condivisione sui punti del programma. Io apprezzo molto l’operato dell’onorevole Nicola D’Agostino. Non sono il primo né sarò l’ultimo che esce da un gruppo per aderire a un altro. Mi auguro, però, che la condivisione coi miei colleghi sia vera».


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