Consiglio, manca ancora il numero legale  Opposizione chiede dimissioni di Mazzola

Manca ancora una volta il numero legale dei consiglieri a Palazzo degli elefanti. A farne le spese è questa volta il Programma triennale delle opere pubbliche 2015-2017, la cui eventuale approvazione è rimandata alla seduta consiliare di domani, nonostante alcune frange del centrodestra minaccino già di non presentarsi in aula. Solo diciotto i consiglieri presenti al momento della votazione. «Opposizione compresa», precisa Sebastiano Anastasi, del gruppo Grande Catania. Che riesce riesce a far inserire all’interno del Programma un emendamento a firma propria sul tema della sicurezza di un immobile in viale Benedetto Croce, nel quartiere Trappeto sud. Inoltre, l’amministrazione fa propri – oltre a due emendamenti di sua proposta -, anche altri sette di Giuseppe Castiglione

Nonostante la rilevanza del punto all’ordine del giorno, a tenere alta l’attenzione dei consiglieri è un altro argomento. Il tema è quello dell’assenza di chiare politiche dell’amministrazione sulle attività produttive del Comune di Catania. Non usa mezzi termini l’esponente dell’opposizione Andrea Barresi quando parla di «totale paralisi produttiva della città». «Quasi tutte le città italiane hanno un regolamento pubblico sui dehors, quello di Catania non si sa ancora dove sia andato a finire», continua. E annuncia: «L’opposizione formalizzerà la richiesta di dimissioni dell’assessore al Commercio Angela Mazzola». L’atto, però, avrebbe più valore simbolico che giuridico perché la delega di un membro della giunta nei fatti non dipende dal consenso del consiglio comunale. 

È sempre sul tema dell’attività produttive l’intervento del consigliere di Area Popolare Agatino Tringale. «Siamo venuti a conoscenza che nella delibera sui Caffè concerto c’era il diniego di occupazione di suolo pubblico in un tratto di 100 metri di via Crociferi, quello che interessa un’attività in particolare», racconta Tringale. Che prosegue: «I commercianti di quella porzione non hanno più la possibilità di lavorare perché in questa città manca una politica sul commercio, in un periodo per altro molto critico». L’intervento si chiude con l’esposizione da parte dei membri dell’opposizione di cartelli recanti la scritta: «Massacrato dalla Giunta di Enzo Bianco, si è spento il commercio… Ne danno il triste annuncio i cittadini catanesi».

Cassandra Di Giacomo

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