Alcuni consiglieri comunali, presenti all'ultima seduta di Palazzo degli elefanti, hanno espresso il proprio giudizio sull'attività dell'amministrazione e sull'approccio del primo cittadino verso il territorio. Al netto di una primavera che non sembra sbocciare, almeno non fino a questo punto del mandato di Enzo Bianco
Consiglio comunale, bilancio della maggioranza «Il sindaco è lontano dalla città, cambi la giunta»
«Dalle parti della maggioranza si sente spesso dire che tutto va bene ma la verità è che non godiamo più di buona salute, politica s’intende». È nostalgico il consigliere comunale Lanfranco Zappalà, in forza al Partito democratico, mentre traccia un bilancio dell’attività di una parte dell’aula consiliare del Comune di Catania. Quella che, sulla carta, è la più vicina alla giunta e al sindaco Enzo Bianco. Ma che non disdegna di assentarsi dalla votazione di delibere portate al vaglio dei consiglieri dall’amministrazione. Nonostante «a volte proprio i consiglieri più vicini al primo cittadino si siano presi tutte le colpe e le responsabilità degli atti che non andavano in porto», sottolinea Zappalà. Che è il consigliere politicamente più anziano, con ben cinque mandati alle spalle. In virtù dei quali dichiara: «In questa sindacatura si è troppo lontani dalle esigenze dei cittadini perché, nei fatti, si parla solo di varianti urbanistiche al piano regolatore generale e di debiti fuori bilancio».
La situazione così descritta «porta la gente a non percepire il sindaco e la politica come tali, in un senso ampio del termine, ma a vedere tutti come tecnici e burocrati. È da qui che parte lo scollamento tra l’ente e Catania», fa un’analisi il consigliere di maggioranza. Che sull’ala maggioritaria di Palazzo degli elefanti – alla quale appartiene – ammette: «Non stiamo dando le giuste risposte alla nostra città e mi auguro che con il nuovo anno le cose cambino». La ricetta, secondo Zappalà, potrebbe anche essere quella di un rimpasto nella giunta. Un argomento su cui tanto si è sentito nei corridoi di Palazzo degli elefanti ma sul quale nessun attore del potere istituzionale etneo ha espresso un parere pubblico, finora. «Consiglio a Bianco di cambiare gli uomini della giunta e il metodo con cui ci si approccia alla città perché – conclude – così si rischia troppo». Soprattutto in termini di consenso cittadino.
Secondo Alessandro Porto, il capogruppo del movimento Con Bianco per Catania «la maggioranza esiste e si vede nelle delibere importanti, non certo nelle variantine». Per l’esponente del centrosinistra i successi del consiglio comunale e dell’amministrazioni non sono mancati e sono «l’approvazione della delibera che modifica il contratto di servizio della municipalizzata Multiservizi e la votazione positiva del rendiconto del 2014». Un atto, quest’ultimo, passato in seconda chiamata con soli 16 sì su 25 consiglieri presenti. E se alcune promesse di Bianco nella prima parte del suo mandato risultano disattese è solo questione di tempo, a dire di Porto. «Il sindaco finora ha seminato e dall’anno prossimo raccoglierà i frutti del suo lavoro. A lui piace molto la metafora del contadino, insieme a quella del buon padre di famiglia che ha pochi soldi e deve dividerli equamente ai propri figli, perché il problema è la situazione finanziaria che è quella che tutti conosciamo», conclude soddisfatto.
La differenza tra la storica sindacatura di Bianco degli anni ’90 e quella attuale è netta per la consigliera Ersilia Saverino (Pd). «Lo stacco si nota perché, all’epoca c’era un risveglio generale in ogni aspetto della città, dalla cultura agli eventi. È stato un periodo bellissimo», racconta. Ma, per l’esponente della maggioranza la primavera di Bianco non è sbocciata negli ultimi due anni e mezzo. «Perché i periodi storici cambiano e con loro anche i soldi a disposizione delle amministrazioni comunali», conclude.