Consigli ai rosa per l’operazione rilancio Lucenti: «Vietato sbagliare un’altra volta»

Palermo-Empoli è una partita di facile lettura. Un match decisivo solo per i toscani che al Barbera si giocano la permanenza in serie A: «Per i rosanero sarà una sfida ininfluente – osserva il doppio ex Giorgio Lucenti, classe 1975, intervistato da Meridionews – i padroni di casa, già retrocessi, vorranno chiudere in bellezza ma la gara conta soprattutto per i toscani, costretti a vincere per mantenere la categoria». L’ex centrocampista ragusano, 31 presenze a Palermo dal 1994 al 1997 in serie B (con un breve intervallo temporale all’Atletico Catania) e un passato anche con la maglia dell’Empoli con cui nel gennaio 1998 ha esordito nella massima serie, conserva un bel ricordo di entrambe le esperienze professionali: «Sono stato bene sia a Palermo che in Toscana. A Empoli c’è una situazione ambientale diversa con meno pressioni e meno aspettative rispetto a quelle che esercita la piazza palermitana. A Palermo ricordo un pubblico molto caldo e anche uno stadio con 40 mila persone».

Un Barbera stracolmo (allora lo stadio si chiamava La Favorita) è una cartolina ormai sbiadita. Un’immagine che stride nettamente con lo spettacolo desolante offerto dagli spalti semivuoti che hanno caratterizzato molte sfide casalinghe di questa stagione disastrosa culminata con l’inevitabile retrocessione in B. «Hanno influito tanti aspetti, non solo quello che riguarda gli avvicendamenti in panchina – spiega Lucenti – quando le cose non vanno come dovrebbero diventa tutto più difficile. I giocatori si abituano ad un clima di negatività, non riescono più a rialzare la china e faticano ad invertire il trend. In questo modo, soprattutto da un punto di vista mentale, è complicato venir fuori da determinate situazioni».

Metabolizzata la retrocessione, agli addetti ai lavori del club di viale del Fante non resta che rimboccarsi le maniche e, in base ovviamente agli sviluppi sul fronte societario, iniziare a pensare al futuro. Capire in che modo va avviata l’operazione-rilancio rappresenta una priorità: «Per programmare bene il futuro e creare i presupposti per un’immediata risalita in A – sostiene l’ex rosanero – servono investimenti importanti sulla struttura organizzativa e soprattutto su quella tecnica in relazione all’allenatore e al parco giocatori. Bisogna operare in maniera oculata perché ogni mossa può essere un’arma a doppio taglio in un ambiente come quello palermitano con tifosi esigenti e scottati, peraltro, dalle delusioni vissute in questa stagione. Non ci si può permettere di sbagliare un’altra volta dopo gli errori commessi quest’anno».


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