Congresso nazionale Filt Cgil ad Aci Castello. Viceministro Trasporti: «Ponte sullo Stretto? Ci sono anche altre opere»

L’intramontabile tema del ponte sullo Stretto di Messina ma anche il nodo dell’autostrada Palermo-Catania e il raddoppio ferroviario in una Sicilia immaginata come «base logistica importantissima». In mezzo l’analisi dell’incidenza delle nuove tecnologie nel mondo dei trasporti e della logistica e come si dovrebbe adattare a questo rinnovamento il mondo sindacale. Sono i temi affrontati questa mattinata, ad Aci Castello, nel corso del congresso nazionale della Filt Cgil. Delegati e autorità provenienti da tutta Italia hanno affollato l’hotel Sheraton. Tra i presenti anche il vice ministro delle Infrastrutture e trasporti Edoardo Rixi. «Stiamo valutando il rilancio del ponte sullo Stretto – spiega – ma ci sono anche tante altre opere in Sicilia, come il collegamento tra Catania e Palermo ed i raddoppi ferroviari che servono per collegare il territorio siciliano e renderlo appetibile sia per gli insediamenti produttivi, ma anche per i flussi turistici. Negli ultimi anni – sottolinea il viceministro – abbiamo investito molto sul porto di Palermo e stiamo cercando di fare lo stesso sugli altri scali siciliani. L’Italia sta guardando con grande attenzione perché il Mediterraneo è il mare più trafficato e la Sicilia è nel posto il giusto».

Il viceministro nel suo intervento è tornato anche sul tema della sicurezza nel mondo del lavoro. «C’è la necessità – aggiunge – di andare a codificare anche quelli che sono i nuovi lavori usuranti come ad esempio le attività portuali e riuscire ad avere una manodopera giovane e dinamica e cercare di riuscire ad accompagnare anche chi ha già dato molto in lavori usuranti ad uscire dal mondo del lavoro in maniera onorevole. Questo è un tema culturale che il nostro Paese deve affrontare investendo sulla capacità produttiva».

Ad aprire i lavori durante la giornata di oggi – la seconda del congresso che si concluderà il 17 febbraio – la presentazione della ricerca Trasporti 4.0, realizzata dal sindacato in collaborazione con la fondazione Giuseppe Di Vittorio. «Si tratta di una realtà al centro di trasformazioni importanti con un sistema che porta al dialogo tra il mondo fisico e quello virtuale», spiega Cecila Casula, responsabile del dipartimento studi della Filt Cgil. La ricerca, fata tra maggio e novembre dello scorso anno, ha analizzato sette casi aziendali con analisi di documenti e tecnologie adottate e 17 interviste a livello d’imprese e cinque a funzionari sindacali. «Tra le aziende abbiamo avuto Rete ferroviaria italiana, con il sistema di tele diagnostica dei binari, Autostrade per l’Italia e FedEx», spiega Daniele Di Nunzio della fondazione Di Vittorio. «Si moltiplicano e si differenziano i profili professionali e aumentano le attività informatiche – aggiunge – Diminuisce la manutenzione diretta con l’aumento di tecnologie di monitoraggio da remoto».


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