Confiscati beni a braccio destro Liga Immobili e aziende per 1,3 milioni di euro

Sono finiti nel mirino della Guardia di Finanza di Palermo i beni del braccio destro del boss del mandamento di Tommaso Natale che, su mandato del tribunale, hanno confiscato aziende e immobili per un valore di oltre un milione e 300 mila euro. L’uomo, Giuseppe Provenzano, arrestato dalle fiamme gialle alla fine del 2009, è ritenuto uomo d’onore della famiglia mafiosa del quartiere del capoluogo siciliano ed è emerso nell’ambito delle attività investigative come il braccio destro di Giuseppe Liga, detto l’architetto, già capo del predetto mandamento mafioso dopo l’arresto di Salvatore e Sandro Lo Piccolo. Le fiamme gialle hanno così confiscato due aziende per il commercio di materiali da costruzione, un panificio, due agenzie di scommesse sportive, due appartamenti, un box ed una polizza vita, tutti situati nel quartiere palermitano di San Lorenzo.

Provenzano, dopo le indagini svolte dalla Guardia di Finanza, è stato condannato con sentenza divenuta definitiva, a dodici anni di reclusione perché ritenuto responsabile di associazione mafiosa. La confisca eseguita dal Nucleo di Polizia Tributaria di Palermo conclude quindi il procedimento per l’applicazione della misura di prevenzione, personale e patrimoniale, iniziato a suo tempo a suo carico. Nel 2013, infatti, i beni in questione erano stati sequestrati in seguito alle indagini condotte dal Gico delle fiamme gialle che, oltre ad accertare che i centri scommesse, anche se intestati a prestanome, erano riconducibili a Provenzano, hanno dimostrato come i redditi dallo stesso e dal suo nucleo familiare dichiarati non fossero sufficienti per giustificare gli acquisti e gli investimenti effettuati negli anni.


Dalla stessa categoria

I più letti

Giustizia per Emanuele Scieri

Sono stati condannati i due ex caporali Alessandro Panella e Luigi Zabara. Finisce così il processo di primo grado con rito ordinario per l’omicidio volontario aggravato del parà siracusano Emanuele Scieri, avvenuto all’interno della caserma Gamerra di Pisa nell’agosto del 1999. Per loro il procuratore Alessandro Crini aveva chiesto rispettivamente una condanna a 24 anni e 21 anni, […]

Catania archeologica, l`occasione mancata

In una nota protocollata al Comune etneo a metà gennaio l'associazione di piazza Federico di Svevia chiede di gestire il bene del XII secolo, abbandonato, per garantirne «a titolo gratuito e senza scopo di lucro, la fruibilità». Adesso interrotta dal cambio del lucchetto del cancello da cui vi si accede e dalle divergenze con uno degli abitanti, che risponde: «C'era il rischio per la pubblica incolumità»

I processi a Raffaele Lombardo

Nessun patto con Cosa nostra, o meglio «appare quantomai illogico ammettere che il patto sia stato certamente stipulato». Parlano chiaro le 54 pagine di motivazioni con cui la corte di Cassazione, sesta sezione penale, respinge il ricorso del procuratore generale della corte d’Appello di Catania contro l’assoluzione di Raffaele Lombardo nell’ambito del processo che lo […]

Diventa definitiva l’assoluzione per l’ex governatore siciliano Raffaele Lombardo dalle accuse di concorso esterno in associazione mafiosa e di corruzione elettorale aggravata dall’avere favorito la mafia. I giudici della sesta sezione della Cassazione hanno dichiarato inammissibile il ricorso della procura generale di Catania confermando la sentenza del gennaio 2022 che, nell’appello bis, aveva già assolto […]